Tirocinanti, Usb: “Basta lavoro nero legalizzato, pronti alla mobilitazione”
“Il 25 marzo 2021, a seguito del via libera finale della Conferenza unificata, partirà la procedura finalizzata all’assunzione al sud Italia di 2.800 tecnici? Bene, allora quale occasione migliore per far salire su questo treno gli oltre 6.500 tirocinanti calabresi che da anni sono stretti nella morsa della presunta inclusione sociale o nelle impervie strade della burocrazia dei vari ministeri, costretti a rimanere disoccupati?”. È quanto si chiede il Coordinamento Tirocinanti dell’Usb Calabria, che con una nota chiede interventi concreti al governo.
“Bastano 3 mesi, a dir dei Ministri Brunetta e Carfagna, tra la pubblicazione del bando e quella della graduatoria finale per risanare i posti vacanti delle amministrazioni meridionali” spiega la sigla sindacale, rammendando però che in molti svolgerebbero “falsi tirocini formativi per 500 euro al mese, senza contributi, senza il diritto alla malattia. Lavoratrici e lavoratori pubblici in nero infatti in questo caso il padrone è lo Stato”.
“Se il Ministro dello Sviluppo economico Giorgetti afferma che il Recovery Plan offre all'Italia ‘l'opportunità di correggere alcune prassi negative largamente consolidate’ allora chiediamo che l’azione del Governo sia conseguente” concludono. “Se non si avranno novità rilevanti nella direzione di una definitiva risoluzione della vertenza che riguarda i tirocinanti calabresi, nei prossimi giorni ci mobiliteremo in ogni angolo della Calabria”.