Allontanato dalla squadra perché il padre è parente del boss: denunciato il Cosenza Calcio
Una formale denuncia alla Procura della Repubblica nei confronti del club Cosenza Calcio e del presidente Eugenio Guarascio è stata esposta oggi dall’avvocato Silvestro Salvatore, legale difensore di Pietro Junior Santapaola, giovane attaccante, che sarebbe stato allontanato dal gruppo primavera a causa del presunto coinvolgimento del padre nell’inchiesta “Beta”.
Il giovane, è scritto nell’atto, è stato “allontanato dal direttore sportivo del Cosenza Calcio dalla seduta di allenamento del 3 marzo scorso e poi allontanato definitivamente dalla squadra e costretto a lasciare il convitto dove risiedeva perché affetto dal virus della mafiosità”.
Il padre del giovane giocatore sarebbe parente del boss catanese Nitto Santapaola che sarebbe a sua volta coinvolto in una operazione di polizia. Secondo quanto riportato nell’esposto, il giovane attaccante non ha collegamenti con gli ambienti criminali e il suo sogno resta quello di giocare a calcio e diventare un professionista.Secondo qua
L’invito a non prendere parte agli allenamenti, secondo quanto si legge ancora nella denuncia, sarebbe arrivato “per volere del presidente Guarascio dopo aver appreso delle vicende giudiziarie del padre di Pietro Junior, coinvolto nell’operazione Beta”.
L’accusa più grave mossa, riguarda la possibilità, paventata dal presidente Guarascio – sempre secondo quanto si legge nella querela – “che il ragazzo potesse rendersi protagonista di rapine o lesioni gravi nei confronti dei compagni di squadra”.
Secondo il legale, persistono le condizioni che prefigurerebbero il “reato di mobbing, con la reiterata ostilità del datore di lavoro nei confronti del dipendente”. La stessa denuncia sarà trasmessa agli organi ispettivi della Lega Calcio.