Anche a Cosenza la XXVI Giornata in ricordo delle vittime di mafia

Cosenza Attualità

Il 20 e 21 marzo Libera celebra la XXVI Giornata della Memoria dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Il presidio Libera Cosenza area urbana “Sergio Cosmai” ha organizzato più momenti di riflessione e condivisione che si articoleranno nei modi seguenti.

Si parte sabato 20 marzo alle 9.45, quando si terrà una diretta dalla pagina facebook del presidio per presentare l’iniziativa e il presidio costituito da poco, a cui prenderanno parte, oltre alla referente Franca Ferrami, Tiziana Palazzo, vedova Cosmai, Arcangelo Badolati, giornalista e scrittore, Umberto Calabrone, segretario generale Cgil Cosenza, e Lindo Nudo, direttore artistico della compagnia Teatro Rossosimona. L’evento online precede la diretta nazionale di Libera, alle 10.30, con la lettura dei nomi di tutte le vittime innocenti delle mafie in onda nello speciale Tg3 RAI.

Sabato pomeriggio e domenica 21 marzo, si terranno un flash mob e la lettura dei nomi delle vittime delle mafie presso le parrocchie della diocesi di Cosenza-Bisignano a cura dei gruppi Agesci Zona "Passo del Pellegrino" e Zona "Terra dei Bruzi" (parrocchie di Rende, Cosenza centro storico, Montalto, Sartano, Celico e Castrolibero).

A ricordare e riveder le stelle è lo slogan scelto per questo 21 marzo. Uno slogan composito, che racchiude molti significati. “Riveder le stelle”, citando l’ultimo verso dell’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri, a settecento anni dalla sua morte. “Riveder le stelle” e uscire dall’inferno della pandemia, dopo un anno di isolamento e distanziamento. E in questo senso le stelle sono anche le persone che ogni giorno si battono per la giustizia sociale e la legalità democratica, fari del nostro operare ed esempi ai quali guardare. A loro dobbiamo quotidianamente volgere il nostro sguardo.

Il 21 marzo è un momento di riflessione, approfondimento e incontro, di relazioni vive e di testimonianze. Un modo per far rivivere quegli uomini e quelle donne, bambini e bambine, per non far morire le idee testimoniate, l’esempio di chi ha combattuto le mafie a viso aperto e non ha ceduto alle minacce e ai ricatti che gli imponevano di derogare dal proprio dovere professionale e civile, ma anche le vite di chi, suo malgrado, si è ritrovato nella traiettoria di una pallottola o vittima di potenti esplosivi diretti ad altri. Storie pulsanti di vita, di passioni, di sacrifici, di amore per il bene comune e di affermazione di diritti e di libertà negate.