Gli imprenditori denunciano, scacco alle “locali” cutresi. Gratteri: “Da stamani si respira meglio”
Il dato più confortante è stato che, finalmente, imprenditori e commercianti, sia estorti che usurati, abbiano denunciato e “questo ci fa pensare che siamo credibili, che la macchina che abbiamo costruito ha funzionato”.
È quanto ha affermato con soddisfazione Nicola Gratteri, capo della Dda di Catanzaro, a margine della conferenza stampa per illustrare i dettagli dell’operazione Big Bang che stamani ha fatto scattare le manette per 13 persone - sono 22 in tutto quelle indagati - e aperto uno spaccato sul controllo dell’area ionica catanzarese da parte delle locali di ‘ndrangheta di Cutro e San Leonardo di Cutro (QUI I NOMI E I DETTAGLI).
Gratteri ha spiegato come questa indagine, in particolare, metta in evidenza, e ancora una volta, quanto le cosche del crotonese, dunque, siano state capaci di espandere la loro influenza sull’area del capoluogo di regione.
Una operatività che è stata possibile mantenere anche dopo l’esecuzione di misure cautelari che hanno interessato, negli anni, i vertici di queste organizzazioni criminali.
Il che, confermerebbe ancor più il forte radicamento della ‘ndrangheta in questa terra e quanto le attività criminali messe in campo coinvolgano il vissuto quotidiano delle persone coinvolte.
Ma questa è un’inchiesta che ha avuto un immediato risultato sul territorio: “già stamattina - ha ribadito il procuratore - la gente comincia a respirare meglio, a sentirsi più libera perché non c’ha più questa gente addosso”.
Uno stato di “soggezione” ancor più evidente e chiaro alla luce di una delle estorsioni che, nel corso delle indagini, si è scoperto durasse addirittura da oltre 40 anni, ovvero fin dalla fine degli anni ‘70.
Un’oppressione subita per decenni dagli operatori economici. Imprenditori e commercianti che alla fine, però, sono crollati, comprendendo come fosse più conveniente denunciare e che, nonostante i rischi che una simile scelta comporti, il gioco valesse comunque la candela. E che lo Stato, quindi, potesse dare risposte ai loro drammi.