Carabinieri: operazione “Cravatte Piegate” a Sellia Marina

Calabria Cronaca

I carabinieri della compagnia di Sellia Marina fin dalle prime ore dell’alba sono stati impiegati in una vasta operazione, ribattezzata “Cravatte Piegate”, per dare esecuzione 5 provvedimenti cautelari emessi dal gip del tribunale di Catanzaro, dr. Sabatini, su richiesta del sostituto procuratore della repubblica di Catanzaro, dott.ssa Alessia Miele. I provvedimenti restrittivi sono stati richiesti in esito ad attività investigative per 5 soggetti ritenuti responsabili dei reati di usura ed estorsione. Una banda ben organizzata che non lesinava minacce, anche gravi per ottenere lauti interessi, portando i disperati imprenditori coinvolti a contrarre debiti di vario tipo.

A 4 di essi e’ stata applicata la misura degli arresti domiciliari.

Giuseppe Turra’, 41 anni residente a Steccato di Cutro; Mario Falcone, 57 anni, residente a San Leonardo di Cutro; Antonio Froio, 42 anni, residente a Botricello; Francesco Rondinelli, 41 anni residente a Botricello. Ad un altro soggetto di Scandale, R. S ., 45 anni, allevatore, e’ stata invece applicata la misura dell’obbligo di dimora, con divieto di uscire dall’abitazione dalle 20.00 alle 07.00. Oltre 60 militari impiegati, svariate le perquisizioni domiciliari, ammontano a quasi 60.000 euro le somme sequestrate. L’intera attività e’ scaturita dalla denuncia di un’imprenditrice che, su un prestito iniziale di 30.000 euro, necessario a fronteggiare temporanee difficoltà, si è vista applicare tassi di interesse mensili fino al 10% (120% annuali). alle difficoltà nella restituzione di capitale ed interessi, sono seguite inizialmente pressioni e minacce, sia telefoniche che mediante frequenti visite, che hanno portato il marito della donna anche ad allontanarsi per un periodo dal suo paese. successivamente, per far fronte ai debiti, l’impresa ha ceduto le proprie attrezzature aziendali per un valore di circa 40000 euro a due dei 4 soggetti coinvolti. le attrezzature sono state oggi interamente recuperate e poste sotto sequestro. Alle persone coinvolte sono state contestate le aggravanti di aver agito in danno di soggetto esercente un’attività’ commerciale, in stato di bisogno, chiedendo in garanzia beni aziendali e nel caso del falcone, anche con la recidiva specifica. Tra i reati contestati vi è anche la violenza privata, poiché la donna sarebbe stata costretta ad astenersi dal rendere dichiarazioni accusatorie dinnanzi ai carabinieri con frasi rivolte al marito del tipo “tua moglie non deve parlare altrimenti si merita una fucilata”. La donna in questione ed il marito hanno però trovato il coraggio di denunciare tutto l’accaduto con dovizia di particolari, e ciò ha consentito di poter ricostruire l’intera vicenda che, visto lo spessore criminale dei soggetti coinvolti nonché le risultanze delle perquisizioni eseguite in mattinata, potrebbe avere degli ulteriori risvolti in futuro. L’operazione di oggi ha evidenziato come l’arma dei carabinieri possa fattivamente intervenire e risolvere problematiche difficili e dure da estirpare come quelle dell’usura e delle estorsioni. L’invito ai cittadini che dovessero per svariati motivi cadere nella morsa di usurai o estorsori e’ di non esitare a denunciare il tutto, poiché le istituzioni possono concretamente fronteggiare con adeguati strumenti queste piaghe.