Covid, Ferrara (M5S) interroga alla CE su come la Calabria spende i fondi rimodulati
«In Calabria la gestione dell’emergenza sanitaria da Covid-19 è totalmente inefficiente e inadeguata nonostante le ingenti risorse destinate e di queste molte arrivano dalla rimodulazione del Por 14-20». L’eurodeputata Laura Ferrara interroga la Commissione europea sui fondi europei destinati alle iniziative di contrasto all’emergenza Covid.
«Per rispondere alla situazione di emergenza determinata dal COVID-19, l’UE ha predisposto una serie di strumenti e specifiche azioni, attivando due pacchetti di misure - CRII e CRII Plus - che prevedono un riassetto del quadro regolamentare degli attuali Fondi strutturali. Le misure concedono agli Stati membri un'ampia flessibilità nel mobilitare i Fondi SIE non ancora utilizzati, al fine di consentire una risposta rapida alla crisi» spiega l’europarlamentare del Movimento 5 stelle.
«Per quanto riguarda il programma operativo regionale (POR) per la Calabria relativo al settennio 2014-2020 la Regione ha rimodulato un totale di 395 milioni di euro, di cui 268,6 milioni dal FESR e 126,4 milioni dal FSE. Risorse, non ancora spese e provenienti da progetti con performance negativa non ancora certificati alla Commissione, mobilitate verso misure per contrastare il coronavirus. Nello specifico, circa 140 milioni di euro sono stati riservati all’emergenza sanitaria – chuìiosa - per misure quali per esempio assunzione di personale dipendente del Servizio Sanitario Nazionale, allestimento di aree sanitarie temporanee, rafforzamento di reti e presidi territoriali per la salute, realizzazione di piattaforme e sistemi informatici per il contrasto all’emergenza ed altro ancora».
L’eurodeputata avanza dicendo «Ho chiesto alla Commissione europea di conoscere come tali risorse siano state spese con esattezza nel sistema sanitario calabrese e l’ammontare di spesa, di tali 140 milioni, già certificata».
«Le gravi carenze, sia dal punto di vista delle strutture sanitarie, dei sistemi informatici dedicati alla prenotazione dei vaccini, partiti con estremo ritardo e moltissime inefficienze, così come il sistema di tracciamento del virus, non denotano concrete azioni incisive da parte della Regione Calabria, la quale evidentemente avrebbe dovuto programmare meglio tali fondi, poiché in tale situazione no, non è permesso sbagliare» conclude Ferrara.