Vaccini. Associazioni scrivono a Mattarella e Draghi: «Urgente intervenire sul programma regionale»
Una lettera indirizzata al Presidente Mattarella e a tutti gli organi Istituzionali preposti per denunciare «la grave condizione in cui versa la Regione Calabria per quanto riguarda la programmazione e l’esecuzione del piano di vaccinazione COVID-19, in particolare delle persone fragili e con disabilità».
La lettera è firmata da Maurizio Simone, Presidente Regionale FAND Calabria, nonché Vicepresidente Regionale SSB Facente funzion, Annunziata Coppedé Presidente FISH Calabria, Gianni Pensabene Presidente Consulta Regionale Terzo Settore, Franco Mundo Presidente Consulta Regionale delle Autonomie Locali, Luciano Squillaci Portavoce Forum Terzo Settore Calabria, Maria Rita Canova Coordinatrice Garanti Regione Calabria.
Destinatari della missiva il Presidente Mattarella, il Presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi e a cascata i Ministri, il Commissario per il piano di rientro, Prefetti delle cinque province calabresi, il Presidente facente funzione della regione Calabria Spirlì e gli assessori della giunta regionale, gli organi di Protezione Civile regionale e nazionale.
Nelle loro qualità di Presidenti e Rappresentanti delle Organizzazioni di tutela e rappresentanza della Società Civile e Istituzionale i rappresentanti delle sette federazioni e associazioni calabresi denunciano «all’attenzione delle Istituzioni la grave condizione in cui versa la Regione Calabria per quanto riguarda la programmazione e l’esecuzione del piano di vaccinazione COVID-19, in particolare delle persone fragili e con disabilità»
Una lunga e dettagliata lettera in cui si evidenziano la «Mancanza di chiarezza, piattaforme di prenotazione non correttamente strutturate unite a scarsa informazione e diffusione dei percorsi attivati, persone fragili e con disabilità costrette a rincorrere, quando riescono, prenotazioni per la vaccinazione a mesi e cosa ancor più grave a centinaia di chilometri dalla residenza. Tutto questo nella totale mancanza di collaborazione e coinvolgimento degli organismi rappresentativi dei cittadini, delle persone fragili e con disabilità seppur previsti da norme di legge ben precise. Percorsi e collaborazioni attivi e fattivi, soprattutto condivisi, che avrebbero potuto essere di indirizzo e di supporto all’elaborazione di un piano vaccinale contenitivo di tutti gli aspetti ed esigenze delle categorie più vulnerabili, così come di supporto ad una corretta divulgazione delle metodologie corrette ed univoche delle prenotazioni e delle informazioni».
«Questo oggi, nostro malgrado, denunciamo e poniamo alla Vostra attenzione – continuano - chiedendo interventi urgenti e, per quanto di competenza, nel rispetto del disposto del comma 2 dell’art. 120 della Cost. omissis. …. “Il Governo può sostituirsi a organi delle Regioni, delle Città metropolitane, delle Province e dei Comuni nel caso di mancato rispetto di norme e trattati internazionali o della normativa comunitaria oppure di pericolo grave per l’incolumità e la sicurezza pubblica, ovvero quando lo richiedono la tutela dell’unità giuridica o dell’unità economica e in particolare la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, prescindendo dai confini territoriali dei governi locali”… … omississ. ... Un Potere/Dovere delle istituzioni che, nel caso di specie, può configurarsi nel summenzionato disposto costituzionale. ».
La lettera continua evidenziando «Di fatto, il mancato coinvolgimento degli organismi rappresentativi dei cittadini, delle organizzazioni del terzo settore e delle persone con disabilità, ha comportato il mancato rispetto di norme e trattati internazionali e, contestualmente, ha creato una grave violazione dell’incolumità e sicurezza pubblica con compromissione dei livelli essenziali delle prestazioni concernente i diritti civili e sociali delle persone fragili, tra queste le persone con disabilità che vivono nel proprio domicilio che non sono a carico di servizi accreditati, sanitari o socio sanitari, e i loro caregiver o assistenti personali, figure non previste nella piattaforma di prenotazione del vaccinale».
Si aggiunge l’indignazione per il «silenzio assordante, arbitrario ed ingiustificabile per organismi istituzionali, non corretto di un paese civile. Nonostante ciò assistiamo, quotidianamente, su media e social network a proclami di interventi in favore delle persone fragili e con disabilità che nella realtà non trovano alcun riscontro».
«A nulla sono valse le nostre sollecitazioni – concludono Somone, Coppedé, Pensabene, Mundo, Squillaci e Canova - sia dirette, in data 02 febbraio 2021, sia con comunicazioni ufficiali a mezzo PEC del 22.03.2021, 26.03.2021 e 01.04.2021 a cui non abbiamo avuto riscontro alcuno, senza contare le numerose telefonate di sollecito intercorse, contestualmente, in tutto il periodo dal 02.02.2021 ad oggi. Prova ne sono le innumerevoli telefonate e comunicazioni, su disservizi, difficoltà ad accedere alla piattaforma per la prenotazione vaccinale, persone anziane e con disabilità costrette ad accettare prenotazioni a centinaia di chilometri di distanza dal domicilio, che giungono alle nostre organizzazioni quotidianamente; segnalazioni alle quali neanche noi più riusciamo a dare indicazioni e risposte. In ragione di quanto esposto ribadiamo la richiesta di un intervento urgente ad ogni livello, al fine di fare chiarezza sullo stato di fatto del piano vaccinale della Regione Calabria e a tutela delle persone fragili e con disabilità, nonché dei cittadini tutti».