Comunità montane: Censore, no abolizione per nuovi carrozzoni

Catanzaro Politica

''La Giunta regionale punta a sopprimere gli enti montani, per affidarne funzioni e personale a una nuova Azienda regionale. Ma la definizione di un moderno assetto delle istituzioni calabresi non passa attraverso l'istituzione di nuovi e pleonastici carrozzoni''. Lo afferma il consigliere regionale del Pd, Bruno Censore. ''Le riforme, a maggior ragione se riguardano temi rilevanti quali l'organizzazione e l'assetto delle istituzioni locali - ha aggiunto - si predispongono e si attuano non precludendo la discussione, ma incentivando il confronto. Soltanto nei mesi scorsi, l'assessore regionale con deleghe all'Agricoltura, alla Forestazione e alle Politiche della Montagna aveva assicurato piena disponibilita' per un confronto propedeutico a un processo di riforma che ridefinisse ruolo e funzioni delle Comunita' Montane. Ma si sa, le parole sono una cosa e i fatti un'altra e intanto la Giunta sta predisponendo una riforma delle Comunita' montane che va in direzione contraria alla proposta avanzata dai presidenti calabresi degli enti montani che se da un lato pressavano per una necessaria rivisitazione dell'intero impianto dall'altro scongiuravano l'abolizione tout court di tali enti''. ''Proprio nei giorni scorsi - ha sostenuto Censore - il Presidente di Uncem Calabria rivolgendosi alla Giunta regionale aveva reclamato lumi, chiedendo conferme rispetto alla paventata ipotesi di soppressione delle Comunita' montane. Nessuno, pero', ha inteso fornire risposte, anche se notizie in mio possesso proverebbero tale congettura: pare, infatti, che la Giunta Scopelliti intenda sopprimere e liquidare in toto le Comunita' montane, attribuendone funzioni e personale a un'azienda di nuova istituzione, un'Azienda per la Montagna e per la Forestazione che nelle intenzioni del Governo regionale dovrebbe sorgere dalle ceneri dell'Afor. Eppure, la Finanziaria 2010 e la sentenza 326/2010 con la quale la Corte Costituzionale ha avallato la soppressione del concorso dello Stato al finanziamento delle Comunita' montane suggeriscono scelte forti, lungimiranti, in grado, tra l'altro, di riordinare quegli enti che si contraddistinguono per un perpetuo stato di precarieta' e di tutelare la dignita' dei lavoratori costretti a ricevere lo stipendio con notevole ritardo''.