Anno Giudiziario: mobilitare coscienze contro clan
La 'ndrangheta "ha affinato le tecniche di condizionamento degli apparati di enti ed aziende sviluppando al massimo la capacita' di penetrazione e, dunque, di infiltrazione all'interno della pubblica amministrazione, avvalendosi di una fascia di persone che ne costituiscono la cosiddetta "zona grigia" e che e' costituita da esponenti della politica, delle istituzioni, delle professioni, dell'imprenditoria, a volte con legami massonici che forniscono alle consorterie 'ndranghetistiche occasioni di grandi arricchimenti e, talvolta, garanzie di impunita'". E' quanto ha evidenziato il presidente vicario della Corte di Appello di Catanzaro, Gianfranco Migliaccio, nella relazione presentata oggi in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. Riportando le analisi dei presidenti dei tribunali e dei procuratori della Repubblica, Migliaccio ha aggiunto che "anche la 'ndrangheta tende ad assumere il volto dell'impresa, indispensabile per penetrare nel settore degli appalti pubblici e per potere partecipare alle opere, pubbliche o private, ammesse a fruire dei fondi comunitari che orami rappresentano il principale fattore di sviluppo". Il presidente vicario della Corte di Appello di Catanzaro ha sottolineato "l'intreccio tra reati di criminalita' organizzata, reati contro la pubblica amministrazione e reati di criminalita' economica". Ricordando il caso di Domenico Gabriele, il bambino di 11 anni ucciso a Crotone il 25 giugno del 2009, Migliaccio ha rilevato che "la forza della 'ndrangheta trova alimento in un clima di rassegnazione che ha ormai pervaso il tessuto sociale della nostra regione. Occorrerebbe - ha aggiunto - una mobilitazione delle coscienze, meno superficiale e chiassosa di quelle che a volte contraddistingue alcune manifestazioni".