Italia Del Meridione riparte dalle donne

Calabria Politica

Italia del Meridione, il Movimento capeggiato da Orlandino Greco e Giuseppe Ferraro, ha intrapreso una vera e propria battaglia. Dopo la nomina di Maria Ferraro, come responsabile nazionale IdM Donne, diverse sono le figure femminili che si sono avvicinate al Movimento, assumendo ruoli in diversi settori in tutta Italia.

Grande soddisfazione è stata, infatti, espressa da Ferraro per l'azione politica e sociale che le donne di Italia del Meridione stanno promuovendo a livello nazionale. La stessa ha dichiarato: “Parlare di donne in termini di “quote” è riduttivo, se non umiliante. Piuttosto, delle stesse va messa al centro la persona come valore aggiunto che trova manifestazione soprattutto in una diversa sensibilità e approccio alle problematiche che avrebbero un impatto positivo sulle istituzioni. Occorre andare al di là con un passaggio culturale forte e deciso, fatto di nuove consapevolezze che sappiano far fronte seriamente alle vecchie e nuove esigenze delle donne”.

E ha aggiunto: “Servirà anche investire su percorsi formativi e culturali orientati al dialogo sulle diversità. Tali misure rappresentano la “pre-condizione” affinché le donne possano essere parte significante della società anche dal punto di vista politico. Non solo, ma tale svolta sarà possibile ripensando e ricolorando il concetto di famiglia, dove la donna assume un ruolo cardine anche nel management domestico che non è quello del “focolare”. Le riforme andranno direzionate non soltanto verso l’implementazione dell’assistenza, asili nido e congedi parentali a esempio, ma anche verso meccanismi innovativi-tecnologici che consentano la partecipazione e il voto delle donne a distanza, ove impossibilitate a presenziare. Bisogna ricominciare a credere con speranza in progetti comuni, che riconoscano parità nella diversità, responsabilità meglio distribuite e diano dignità alle ambizioni delle donne, affinché il progetto di vita dell’altro conviva con il proprio e viceversa”.

“Rappresentando circa la metà della popolazione un’uguale partecipazione nelle decisioni politiche contribuirebbe a legittimare maggiormente gli organi democratici. In secondo luogo, considerando che i bisogni delle donne sono diversi e spesso complementari a quelli maschili, una più ampia presenza femminile consentirebbe di “ri-direzionare” e completare le scelte politiche e la spesa pubblica verso specifiche aree - queste le conclusioni della riunione in cui è emersa anche l’importanza di gestire le prossime competizioni elettorali in virtù di tali considerazioni e impegni. Si sta lavorando in questa direzione in Calabria, chiamata in autunno alle elezioni regionali.