Galeotte furono le telecamere: così è stato sgominato lo spaccio nel quartiere Acquabona
Un vero e proprio “autogol” che, in pratica, si sarebbe “segnato” da solo il principale indagato: ovvero un impianto di videosorveglianza installato a casa ma che oltre a controllare la zona ha anche registrato tutti i movimenti e i rispettivi “attori” di una importante piazza di spaccio cittadina.
Parliamo di via Acquabona a Crotone, meglio nota come il "quartiere degli zingari": zona ben nota agli inquirenti proprio per il via vai di stupefacenti.
Protagonista dell’indagine, che oggi ha fatto scattare l’operazione non a caso denominata proprio “Autogol” (QUI), un 45enne del posto, Massimo Berlingieri.
L’inchiesta, che oggi è sfociata nell’arresto di undici persone, nove finite in carcere e due ai domiciliari, con le accuse a vario titolo di detenzione, cessione o vendita di stupefacenti, è nata proprio da una perquisizione eseguita dai carabinieri della Compagnia cittadina a casa dell'uomo, appunto nel quartiere “Acquabona”.
Qui i militari hanno sequestrato 200 grammi di cocaina, due chili di marijuana e anche 226 cartucce calibro 12. Ma ciò che è stato decisamente utile agli investigatori è stato il ritrovamento di un taccuino e di un apparato di registrazione Dvr, collegato all’impianto di telecamere che “coprivano” l’abitazione dell’indagato.
Ma non solo, le stesse puntavano anche ai locali in disuso del ex Istituto scolastico “Gravina”, che insiste nel quartiere e che è ormai abbandonato da tempo, e usato - come ormai più che noto - come nascondiglio di droga e munizionamento (QUI).
Estrapolati e analizzati attentamente i filmati registrati dal sistema di videosorveglianza del 45enne, i carabinieri sono riusciti così a delineare il ruolo ricoperto da ciascun indagato, accertando la gestione diretta della “piazza di spaccio”.
Ciò che è emerso è un’incessante attività di cessione e vendita di droga da parte degli indagati: un vero e proprio “market” aperto dall’alba sino a tarda notte, senza mai interrompersi e spesso anche in presenza di minori in tenera età.
È stato possibile documentare come i convolti, pur di vendere la droga accettassero finanche forme di pagamento alternative come smartphone, bigiotteria ed elettrodomestici.
Durante le indagini i carabinieri hanno scoperto e sequestrato 526 grammi di cocaina; 2,7 chili di hashish, 15 cartucce cal. 12, una pistola Beretta 35 cal. 7,65 con la matricola abrasa, completa di caricatore; e un ordigno esplosivo artigianale di circa 250 grammi (QUI).
L’operazione è stata condotta dai militari della Compagnia pitagorica, con il supporto dei colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori e del 14° Battaglione Carabinieri “Calabria”. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Gip del Tribunale locale.
Il provvedimento si fonda sugli elementi raccolti nel corso delle investigazioni svolte, dal febbraio 2020 al mese di giugno 2020, dalla Sezione Operativa del Nor dei Carabinieri, e dirette e coordinate dal Procuratore Giuseppe Capoccia e dal Sostituto Andrea Corvino.