Lamezia Terme, nuovo sequestro nell’area industriale: due denunce
Una nuova indagine svolta in collaborazione tra la Guardia di Finanza di Lamezia Terme, i Carabinieri per la tutela ambientale – Noe di Catanzaro e dalla Polizia Ambientale della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia, ha portato ad un nuovo sequestro nell’area industriale di Lamezia Terme.
Si tratterebbe dell’ennesimo sito trasformato in una discarica non autorizzata da parte dell’azienda operante, così come messo in luce dai numerosi accertamenti e controlli eseguiti nell’area su volontà del procuratore Salvatore Curcio e del sostituto procuratore Marica Brucci.
Un’area di circa 2 mila metri quadri, sprovvista di pavimentazione e cosparsa da innumerevoli rifiuti di varia natura: dai cassoni contenenti parti di auto a materiali plastici, da pneumatici abbandonati a materiali edili e bituminosi. Il tutto abbandonato sul terreno, senza alcuna precauzione, e con il concreto rischio di un inquinamento delle falde acquifere per l’infiltrazione di pergolato.
Tramite un accertamento eseguito dopo il sopralluogo, sarebbe emerso come la stessa azienda non avrebbe ottemperato alle varie prescrizioni ambientali richieste dal dipartimento ambiente della Regione Calabria, ed era stata già riscontrata l’assenza di adeguate barriere di protezione e di sistemi di copertura, nonché il mancato distanzaiemento tra i vari rifiuti ed il mancato rispetto dei limiti di altezza degli stessi.
Violazioni che sono state nuovamente riscontrate dalle forze dell’ordine, che oltre ad aver posto sotto sequestro preventivo l’intera area hanno anche denunciato due soggetti, rispettivamente l’amministratore ed il responsabile tecnico della società, per plurimi reati in materia ambientale.