Pagano in contanti la caparra dell’auto, dietro c’è la truffa: sanzionati in 25
Attratti dal prezzo allettante - ma anche dalla possibilità di vedere di persona l’ampio parco auto disponibile - i clienti acquistavano le auto, per lo più di media e grossa cilindrata, importate dall’estero.
Dietro il costo così attraente si sarebbe però nascosta una truffa, smascherata a novembre scorso dalle fiamme gialle di Treviso con l’operazione chiamata “Salone di Lusso”.
I finanzieri portarono alla luce un sistema fraudolento di importazione di auto dalla Germania, Francia, Spagna e Belgio, per le quali si sarebbe dovuto versare l’Iva all’atto dell’immatricolazione in Italia ma che così non sarebbe stato.
Per evitare di pagare l’imposta, infatti, si sarebbe presentata alle Motorizzazioni Civili di Treviso e Bolzano, sistematicamente, della documentazione falsa come fatture e dichiarazioni sostitutive di atto notorio.
Le indagini hanno però avuto un prosieguo e stamani sempre la Guardia di Finanza ha puntato l’attenzione su 25 clienti che hanno acquistato le vetture dal “gruppo” indagato, e ai quali sono state comminate sanzioni che ammontano, nel complesso, a 2,5 milioni di euro.
Gli inquirenti contestano agli stessi, infatti, di aver pagato a tre concessionarie coinvolte nell’inchiesta, ed in contanti l’anticipo per l’acquisto dell’auto, ma superando la soglia che è stabilita dalla legge e che all’epoca dei fatti era di 3mila euro.
I finanzieri, negli ultimi mesi, hanno passato al setaccio centinaia di operazioni di compravendita di vetture, identificando un primo gruppo, appunto i 25 clienti che avevano risposto agli annunci on line delle concessionarie ed a cui si contesta di aver hanno violato la normativa valutaria sul contanti.
Gli stessi sono stati individuati nelle province di Treviso, Belluno, Padova, Venezia, Verona, Vicenza, Pordenone, Piacenza ed anche in Calabria, a Cosenza.