WineArt Festival, al Castello di Cosenza protagonisti produttori, vino e cultura
Il direttore artistico di “Wine art festival”, Pietro Pietramala, si ritiene molto soddisfatto: “la nostra idea di far conoscere ed incontrare, ancora di più, le realtà calabresi vitivinicole in un connubio naturale con l’arte ha funzionato. Produttori e addetti ai lavori, vino e cultura. Le qualità e le eccellenze. Si può fare di più, anche per arricchire ulteriormente gli aspetti turistici a queste latitudini ma la strada imboccata è certamente quella corretta”.
Si può sintetizzare in questo modo l’edizione online del Wineart festival svolto giovedì e venerdì scorso al castello Svevo di Cosenza.
Il Festival è stato finalizzato alla valorizzazione del patrimonio enologico calabrese contaminato da diverse espressioni artistiche contemporanee. “In questa edizione, la Svevo srl ha proposto un serie di incontri- moderati da Francesco Mannarino- per la divulgazione e la conoscenza delle eccellenze enogastronomiche calabresi”.
Sono intervenuti in una sorta di web talk, che si può rivedere sulle pagine social del castello, il rappresentante del Consorzio Terre di Cosenza, Demetrio Stancati ed il presidente del Consorzio di tutela vini d.o.c.-Cirò e Melissa, Raffaele Librandi. Con loro l’anima dell’enoteca regionale Gennaro Convertini. Durante le dirette, ci sono alternati momenti di showcooking tematici a cura della Maccaroni Chef Academy, di Corrado Rossi e dello chef Roberto Spizzirri.
“Il tema centrale dei dibattiti è stato il passato, il presente e le prospettive future del mondo dell'enologia. L’edizione online si è configurata come anticipazione del Festival in presenza che si realizzerà appena sarà possibile pianificare gli eventi senza restrizioni numeriche”, hanno affermato gli organizzatori.
Tanti gli spunti emersi: dalla volontà di comunicare meglio i nostri prodotti, passando per l’ospitalità, l’impegno alla condivisione delle materie prime utilizzate e, non per ultimo, l’accoglienza. Quale migliore posto se non il castello Svevo della città dei Bruzi, nella sala delle armi, sorseggiando un calice di magliocco? E se Librandi e Stancati hanno ritenuto condividere esperienze e consigli; Convertini ha cercato di individuare i punti su cui occorre maggiormente incidere, rispetto alla crescita ormai evidente dei vini calabresi.
“Servono questi festival? Si, assolutamente. Se ne devono fare ovunque, anche in contemporanea. Siamo certi che, tutti insieme, possiamo fare arrivare il messaggio che la Calabria forse ancora non è del tutto pronta ma che i requisiti per essere i migliori ci sono tutti”, hanno evidenziato i protagonisti.