Blitz a Rizziconi: catturato il nipote del boss Crea, era ricercato da gennaio scorso

Reggio Calabria Cronaca

Il blitz è scattato all’alba quando sono entrati in azione gli uomini della squadra mobile reggina. Un’azione fulminea in una abitazione rurale tra le campagne di Rizziconi, dove gli agenti hanno scovato e catturato Giuseppe Crea, 56enne del posto.

L’uomo era ricercato dal 16 gennaio scorso. A suo carico pendeva un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Firenze.

Il 56enne deve difatti espiare 8 anni di reclusione dopo una condanna riportata per una serie di reati commessi insieme ad altri, nel 2008, nella provincia di Siena: reati come quelli di violenza privata, rapina, lesioni personali, furto, incendio, danneggiamento a seguito di incendio.

All’epoca il ricercato si trovava a Spoleto in regime di semilibertà e per quei fatti, nel luglio del 2010, il Gip del Tribunale di Firenze, su richiesta della Dda del capoluogo toscano, aveva emesso un’ordinanza in carcere nei suoi confronti e di altri sei indagati.

Il 14 gennaio di quest’anno, la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato da Crea, confermando quindi la condanna inflittagli dalla Corte d’Appello nel maggio 2019.

IL CURRICULUM CRIMINALE

L’uomo è nipote di Teodoro Crea, classe 1939, considerato il boss dell’omonima cosca di ‘ndrangheta ed attualmente detenuto.

Pertanto il 56enne è anche cugino di primo grado dei due figli dell’anziano capo, Giuseppe (43 anni) e Domenico (39), anche loro al momento tra le sbarre essendo stati arrestati dalla Mobile reggina e dallo Sco, dopo numerosi anni di latitanza, rispettivamente il 29 gennaio del 2016 (QUI) e il 2 agosto del 2019 (QUI).

Nel febbraio del 1991, nel corso di una lite per futili motivi Giuseppe Crea uccise a Rizziconi, a colpi di arma da fuoco, un 31enne del posto, rendendosi poi irreperibile.

Per questo omicidio fu condannato dalla Corte d’Assise di Palmi a 26 anni di reclusione, pena poi confermata in Appello.

Dopo poco più di tre anni di latitanza venne catturato dalla Mobile il 21 febbraio del 1994 a Montecatini Terme, dove aveva trovato rifugio presso un conterraneo.

Nel corso dell’operazione di oggi, è stato anche arrestato in flagranza un 56enne ritenuto responsabile di procurata inosservanza di pena nei confronti del latitante.

Le indagini, condotte della Sezione Criminalità Organizzata e Catturandi della Squadra Mobile di Reggio Calabria e che hanno portato alla cattura del latitante, sono state coordinate dal Procuratore Aggiunto Calogero Gaetano Paci e dai Sostituti Francesco Ponzetta e Giulia Maria Scavello.

Le investigazioni sono state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della città dello Stretto, sotto la direzione del Procuratore Giovanni Bombardieri.