Sbarco a Roccella. Abbordato peschereccio, fermati 8 presunti trafficanti

Reggio Calabria Cronaca

Otto nordafricani sono stati fermati essendo sospettati di essere i trafficanti che lo scorso giovedì hanno accompagnato verso le coste calabresi 37 migranti, dei quali ben 35 risultati tutti minorenni, poi accolti nel porto di Roccella Jonica (QUI).

La guardia di finanza ha difatti fermato e abbordato il peschereccio, senza nominativo e bandiera, su cui viaggiavano e che presumibilmente partito dalle coste libiche rimorchiava un battello più piccolo.

Una volta arrivati a circa 80 miglia dalla costa, su quest’ultimo erano stati fatti trasbordare gli extracomunitari poi messi in salvo.

Il peschereccio, invece, una volta libero del proprio carico umano aveva invertito la rotta con l’intento di sfuggire ai controlli e riprendere evidentemente il suo traffico.

L’unità, dopo essere stata fermata, è stata poi scortata anch’essa nel porto di Roccella, dove è giunta nella tarda serata del 4 giugno.

Una volta a terra sono scattate quindi le operazioni di polizia per mettere a disposizione dell’autorità giudiziaria i membri dell’equipaggio e l’imbarcazione, e di conseguenza sanzionare i responsabili e ricostruire il traffico.

Gli investigatori hanno appurato come i presunti trafficanti, usando appunto la “copertura” del peschereccio, abbiano utilizzato quest’ultimo agendo da nave madre in acque internazionali, e cerando così di ridurre o eliminare il rischio di essere intercettati.

Ma gli accordi internazionali e la prassi operativa perfezionata negli anni, consentono in casi come questo, in cui vi sia il sospetto che si traportino vite umane, di fare un’eccezione alla regola generale della libertà di navigazione in acque internazionali, e quindi permettere i controlli agendo con i propri poteri di polizia nei confronti dei responsabili, come se questi si trovassero sul territorio italiano.

L’equipaggio del peschereccio rischia ora e dunque di essere sottoposto alle stesse conseguenze patite precedentemente dai facilitatori trovati a bordo delle numerose imbarcazioni intercettate dalle Fiamme Gialle in questi anni e che, una volta riconosciuti colpevoli di traffico di migranti, sono stati sottoposti, nei casi più gravi, a pene che oscillano tra i cinque e i quindici anni di carcere.