Processo Cassa continua, chieste pene fino a 20 anni
Il sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria, Diego Capece Minutolo, ha chiesto pene per 20 anni a carico degli imputati nel processo scaturito dall’operazione Cassa continua (QUI).
L'accusa, in particolare, ha chiesto 20 anni di reclusione per Antonio Laurendi, considerato il braccio destro di Pietro Toscano. Per gli inquirenti Laurendi da una parte avrebbe stabilito “le strategie criminali” del gruppo, dall’altra avrebbe amministrato la “cassa comune del sodalizio”, tanto da trovare le attività imprenditoriali da acquisire tramite fittizie intestazioni. Sempre per l’accusa, l’uomo avrebbe avuto contatti con con gli esponenti delle altre famiglie mafiose.
Quindici anni, invece, sono stati chiesti per Francesco Toscano, mentre sono 14 gli anni di reclusione chiesti per Paolo Falco e Massimiliano Latini. La richiesta per Demetrio Cassalia, Vincenzo Laurendi e Antonino Ventura è invece di due anni e 8 mesi di reclusione.
I reati contestati per le persone indagate nel procedimento con rito abbreviato vanno dall’associazione mafiosa all’estorsione, passando per la detenzione di armi e il trasferimento fraudolento di valori.