Lea insufficienti, i senatori di Alternativa c’è interrogano il Ministro della Salute
“Secondo il recente rapporto sul coordinamento della finanza pubblica della Corte dei conti, i livelli essenziali di assistenza in Calabria nel 2020 si collocano oltre la soglia minima. La qualità dei servizi resi è in netto peggioramento con un punteggio pari a 125 mentre nel 2018 era a 145, risulta inadempiente secondo la ‘griglia’. Dati ancora più preoccupanti visto che la nostra regione continua ad essere in piano di rientro, dopo dieci anni dall’avvio del commissariamento”. È quanto denunciano i senatori del gruppo Alternativa c’è, Bianca Laura Granato, Mattia Crucioli, Luisa Angrisani e Margherita Corrado, che hanno presentato un’interrogazione al Ministero della Salute.
“Nonostante la recente approvazione di due decreti-legge in materia di sanità regionale calabrese la qualità e la quantità dei servizi sanitari minimi indispensabili resi dal servizio regionale ai cittadini non appare assolutamente confacente e in linea con le altre Regioni sottoposte a piani di rientro dal debito, come Sicilia, Lazio, Puglia e Abruzzo” spiegano i senatori, ricordando che la soglia minima dei Lea è stabilita ad un punteggio di 160. “Mentre nelle Regioni non in piano di rientro la mobilità passiva extraregionale è spesso accompagnata da un'elevata mobilità attiva, in quelle in Piano il saldo resta negativo, con valori particolarmente elevati in Calabria, che evidenzia una mobilità passiva del 19,6% nel 2019, da correlare alla scarsa qualità delle erogazioni prestate”.
“In materia di Lea, anzitutto, il decreto Calabria ha autorizzato l'eventuale attivazione di un piano straordinario per l'assunzione di personale medico, sanitario e sociosanitario, anche per il settore dell'emergenza-urgenza, facendo ricorso innanzitutto agli idonei delle graduatorie in vigore; ha anche stabilito disposizioni specifiche per la nomina di commissari straordinari degli enti del servizio sanitario regionale, anche al fine di garantire il rispetto dei Lea e di assicurarne la coerenza con il piano di rientro dai disavanzi nel settore sanitario e con i relativi programmi operativi di prosecuzione e per l'erogazione di 60 milioni di euro alla Regione, quale contributo di solidarietà” concludono i senatori, che a questo punto chiedono al ministero “se siano stati prospettati ulteriori e diversi interventi da parte dello Stato sulla sanità calabrese, onde assicurare ai cittadini un'offerta di prestazioni e servizi del sistema regionale perlomeno in linea con i livelli minimi”.