Nasce a Crotone una “rete” che si occupa di disabilità e autismo
Nasce a Crotone una “rete” che mette insieme le realtà associative che si occupano di disabilità, e del disturbo dello spettro autistico in particolare, ma è una spinta propulsiva all’inclusione vera e propria che rigetta ogni ipotesi ghettizzante.
La rete che prende avvio con l’iniziativa di Anmic Crotone, Abacadabra, SPER, Sabir e Insieme per te, si ispira, dunque, a una visione d’insieme che va oltre le specificità per dare una risposta collettiva ad un bisogno che coinvolge appieno la nostra comunità.
La presentazione, che si è svolta nella sede della cooperativa sociale Abacadabra, è stata anche l’occasione per presentare un documento condiviso da alcune realtà che nel territorio della provincia crotonese si occupano di autismo, ovvero “Anmic” Crotone, “Abacadabra”, Sper, Sabir e Insieme per te.
L’incontro è stato introdotto da Paolo Guerriera del Csv Calabria Centro, che ha spiegato come il documento sia il frutto di un percorso messo in campo dal Csv – sede territoriale di Crotone- nell’ambito delle attività istituzionali che riguardano l’animazione territoriale, che ha consentito agli enti coinvolti di attivare un processo di confronto, scambio, condivisione rispetto ad un tema particolarmente sentito nel nostro territorio quale quello dell’autismo. Guerriera ha sottolineato, inoltre, come i dati contenuti nel piano sociale regionale e relativi all’ambito territoriale di Crotone evidenzino una carenza di servizi e di risorse cui bisogna porre rimedio.
Anche Antonella Diano, presidente di “Abacadabra”, ha sottolineato l’importanza di creare reti e sinergie con tutti gli enti che operano nel campo dell’autismo, perché solo attraverso una visione d’insieme ed un impegno condiviso diventa possibile ottenere risultati importanti, sia per le persone con disturbo dello spettro autistico che per le loro famiglie. E’ necessario, ha proseguito, raggiungere una effettiva inclusione implementando i servizi e supportando con metodologie adeguate le famiglie.
Teresa Chiarello, dell’Anmic Crotone, ha invece insistito sull’opportunità di promuovere spazi e luoghi dove sia possibile usufruire di percorsi di carattere ricreativo, sportivo, ludico ed aggregativo proprio per ricomporre una dimensione relazionale e sociale sempre più compromessa dalle difficoltà che incontra chi vive questa condizione di disagio.