Sciopero dei braccianti della Piana, sit-in a Reggio Calabria
Si sono ritrovati davanti la Prefettura di Reggio Calabria gli oltre 200 migranti, tutti braccianti agricoli della tendopoli di San Ferdinando, che hanno promosso un sit in di protesta organizzato dalla Flai-Cgil. E hanno chiesto una casa, un lavoro e i documenti.
E proprio oggi la piana di Gioia Tauro, dove lavorano decine di migranti, è rimasta vuota per via dello sciopero dei lavoratori. Alla manifestazione erano presenti Jean-René Bilongo, della Flai-Cgil nazionale, e dalla segretaria della Cgil Piana di Gioia Tauro Celeste Logiacco.
Logiacco ha parlato dei motivi della protesta, come il permesso di soggiorno “riceverlo è importante perché senza sono ricattabili, ancor più da quei datori di lavoro che vogliono sfruttare la manodopera a basso costo”. Il sindacato ha poi chiesto il riconoscimento del diritto alla vaccinazione su base volontaria. Ha infatti chiesto che “la piattaforma regionale venga modificata”.
Un’altra questione riguarda “la rivendicazione di una accoglienza dignitosa, nella Piana totalmente assente. Come la situazione nella vecchia tendopoli che gradualmente si è trasformata in una nuova baraccopoli. All'interno ci sono ancora 300 persone che vivono in condizioni di assoluto degrado e in condizioni disumane. Tutto questo non riguarda solo la tendopoli, ma anche il campo container, e gli insediamenti informali come contrada Russo a Taurianova".
Una delegazione del sindacato ha incontrato il prefetto Massimo Mariani che "si è dimostrato disponibile all'ascolto per aprire un tavolo di discussione soprattutto sul fronte del rilascio dei permessi e dei documenti". La prefettura ha accordato la convocazione, entro metà luglio, del Comitato territoriale per l'immigrazione .