Gioia Tauro: continua sui cornicioni la protesta dei lavoratori
Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma della Cgil della Piana di Gioia Tauro
"Mentre scriviamo è in atto dai cornicioni una vibrante protesta , i lavoratori esagitati e delusi lasciano cadere e lanciano oggetti verso il basso .La zona è presidiata dalla polizia e dagli agenti antisommossa pronti ad intervenire. Nei fatti , non si arresta la protesta di Pianambiente. Rabbia e disperazione spingono i lavoratori a chiedere una risoluzione rapida e sicura, per loro e le loro famiglie. Da stamane, i lavoratori occupano i cornicioni di un edificio, in corso di ristrutturazione, di per sé simbolico. Si tratta, infatti, di un bene confiscato a una delle potenti cosche della Piana che, con fondi pubblici, dovrà essere adibito a Caserma dei carabinieri. La ristrutturazione dell’immobile è la realizzazione di una speranza: rappresentata dal riscatto della legalità. E’ appunto per questa ragione che i lavoratori l’ hanno scelta come location.
L’occupazione del cornicione di questo edificio, oggi , testimonia l’avvenuta violazione dell’art1 della nostra Costituzione che si consuma attraverso il mancato rispetto della norma che riconosce il diritto alla ricollocazione di chi è stato occupato in servizi pubblici , ha perso il lavoro e rimane senza salario. E’ questo che rende ancora più rappresentativa la protesta in atto. Sul fronte della vertenza sono già stati aperti contatti con la prefettura e con l'assemblea dei sindaci della Piana. Si chiede di avviare subito un tavolo per procedere al riassorbimento di tutti nei cambi di appalto e per l'avvio di un’associazione di scopo tra i comuni che affidavano il servizio alla Società Partecipata. Purtroppo dalla prima valutazione, dalle disponibilità verificate dallo stesso Presidente dei Sindaci della Piana, le rassicurazioni sul futuro dei lavoratori non sono sufficienti e pertanto i lavoratori, oltre a mantenere la loro condizione di disagio, stanno inscenando, proprio in questo momento forte tensione e manifestazioni di disappunto.
Tutto sembra faccia presagire alla prosecuzione della protesta anche nelle prossime ore. Come Cgil della Piana rimaniamo a fianco dei lavoratori e delle loro famiglie e continueremo nel difficile tentativo di ricercare con i sindaci e le istituzioni ogni forma che sia in grado di garantire per loro lavoro e salario. Continuiamo a ritenere che le responsabilità del fallimento della Società siano corali da parte dei Sindaci e che la Regione Calabria non possa ritenersi assolta dalle gravi responsabilità politiche che le competono per il problema generale del sistema dei rifiuti e dell’igiene ambientale. Speriamo che nelle prossime ore si possa trovare la via per scongiurare un possibile dramma, conseguenza di questo disastro sociale. Nessuno può girarsi dall’altro lato quando c’è chi per disperazione mette in gioco anche la propria vita."