Buoni spesa nel Crotonese, tra i percettori anche 19 pregiudicati. Segnalati
Sono 19 le persone segnalate alle autorità per aver percepito indebitamente i buoni spesa. È emerso dalle attività interforze avviate ad aprile 2020 che, su impulso della Prefettura e in coordinamento con la Procura della Repubblica di Crotone e la Procura Distrettuale di Catanzaro, ha coinvolto la Questura di Crotone, il Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri e il Comando Provinciale della Guardia di Finanza.
Nel corso delle attività sono stati effettuati controlli approfonditi su 179 persone che avevano presentato la richiesta per ottenere il “beneficio”.
Le indagini, svolte dalle fiamme gialle, hanno permesso così di scoprire che diversi nuclei familiari avessero percepito forme di sostegno economico tra loro incompatibili, e quindi omesso informarne gli enti.
Tra queste c’erano le 19 già note alle forze dell’ordine per vari reati, come quelli di truffa, associazione per delinquere, rapina, porto e detenzione abusiva di armi e ben sei gravati da precedenti per associazione di tipo mafioso, che avevano ottenuto il bonus senza averne diritto.
Per loro è scattata inevitabilmente la segnalazione alle autorità competenti per le conseguenti sanzioni amministrative.
LE OPERAZIONI
Le operazioni rientrano nelle attività del gruppo di lavoro interforze che ha esaminato le richieste dei comuni di Crotone, Isola di Capo Rizzuto, Rocca di Neto, Cutro, Petilia Policastro, Mesoraca e Cirò.
Il personale della Questura e i militari dell’Arma hanno raccolto gli elenchi, completi di stati di famiglia, di tutti i soggetti beneficiari e di tutti gli esercizi commerciali convenzionati all’incasso del contributo previsto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Protezione Civile.
Hanno quindi esaminato il dato relativo all’importo richiesto o concesso in base al numero dei componenti del nucleo familiare.
Da qui le attività di “screening” dei percettori per eliminare dagli elenchi coloro che avessero legami di parentela con pregiudicati ritenuti appartenenti o contigui alla criminalità organizzata.
Al termine le forze dell’ordine hanno eliminato dall’elenco le persone che, gravate da precedenti penali di associazione mafiosa, estorsione, usura, traffico di sostanze stupefacenti, truffa aggravata, percepivano i buoni. I risultati sono stati passati alle fiamme gialle che hanno avviato i controlli sulle 179 persone.