Parghelia, il sindaco vieta i cani in spiaggia. Enpa: “Illegittimo, agiremo per vie legali”

Vibo Valentia Attualità

Nella nuova ordinanza balnerare del Comune di Parghelia è fatto divieto di “condurre o far permanere, sia sulle spiagge che su ogni altra area demaniale marittima ove è consentita la balneazione, qualsiasi tipo di animale se non espressamente autorizzato”, ossia ad esempio cani guida e di salvataggio. Di fatto, denuncia l’Enpa di Vibo Valentia, si applica così una discriminazione illegittima, contro la quale l’associazione animalista si appellerà al Tar.

“Diversi comuni italiani nel corso degli anni ci hanno provato e il Tar ne ha annullato la validità, oltre a condannare il Comune a pagare le spese legali” afferma l’Enpa, che ribadisce come “con queste ordinanze viene lesa l’immagine del luogo”.

“Se i villaggi turistici ammettono i cani, vengono costretti i turisti che decidono di passare le vacanze con il proprio animale a non poter andare in spiaggia con loro, o comunque a limitarsi alla spiaggia in concessione al villaggio turistico, sempre che questo ne abbia una” ribadiscono, affermando come tale comportamento si tramuti inevitabilmente in “cattiva pubblicità”, soprattuto se si prendono a paragone i servizi offerti in altre località balneari e turistiche.

“Piuttosto che vietare indiscriminatamente l’accesso alle spiagge, si potrebbero valutare diverse opzioni alternative, come ad esempio individuare alcune spiagge fruibili alle persone con animali, mettere dei sacchetti per le deiezioni con annesso contenitore, un’adeguata cartellonistica sulle regole di comportamento e la previsione di multe per chi non raccoglie le deiezioni dei propri animali o non li custodisce regolarmente” conclude l’Enpa. “Non è, e non può essere, il divieto assoluto e indiscriminato nel condurre gli animali in spiaggia a garantire l’igiene e il decoro, considerando che sono le persone stesse a sporcare le nostre spiagge, e non gli animali, ma ciò che può garantire i suddetti decoro e igiene sono l’utilizzo di alcune regole per la civile convivenza”.