Crotone, paghe da fame per 14 ore di lavoro al giorno: arrestato presunto “caporale”
È accusato di sfruttamento del lavoro aggravato un trentanovenne crotonese arrestato questa mattina dai Carabinieri del capoluogo a seguito di un’indagine svolta dalla Procura.
Indagine che si è sviluppata durante un anno, dal dicembre del 2018 al dicembre del 2019, anche tramite l’utilizzo di impianti di videosorveglianza.
L’uomo, titolare di un’impresa individuale che si occupa della vendita ambulante di prodotti ortofrutticoli, notoriamente posizionato in Via Giuseppe di Vittorio della città pitagorica, secondo gli inquirenti avrebbe utilizzato manodopera a basso costo sfruttando la condizione di necessità delle persone reclutate, che svolgevano turni settimanali anche di 92 ore, con punte di 14 ore di lavoro al giorno.
Violate dunque numerose normative come quella sul riposo settimanale, sulla sicurezza e l’igiene sul posto di lavoro, la sottoposizione a condizioni di lavoro degradanti (come l’esser esposti alle intemperie e senza adeguate protezioni) e, soprattutto, al netto di una retribuzione definita “palesemente sproporzionata rispetto alla quantità e qualità del lavoro effettivamente prestato”.
A seguito dell’indagine, coordinata dal pm Andrea Corvino e dal procuratore Giuseppe Capoccia, il Gip del Tribunale di Crotone ha notificato l’arresto in carcere del presunto “caporale” secondo l’articolo del codice penale (il 603) introdotto nel 2011 proprio per contrastare questi fenomeni di sfruttamento.