Bancarotta e autoriciclaggio, un altro sequestro per tre mercanti d’arte
Dei controlli eseguiti sui titolari di una società che si occupava della vendita di opere d’arte in tutta Italia, dichiarata fallita dal Tribunale di Reggio Calabria, hanno portato stamani al sequestro finalizzato alla confisca di poco più di 46 mila euro che si trovavano su dei conti correnti risultati intestati ad una seconda azienda con la quale di ritiene sia stata proseguita la stessa attività in continuità con la fallita.
L’operazione di oggi è l’epilogo di una più ampia e complessa indagine, denominata “I mercanti dell’Arte” (QUI), condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza del capoluogo dello Stretto e che già lo scorso 30 aprile aveva portato a tre misure interdittive emesse ed eseguite nei confronti di altrettante persone residenti nelle provincie di Reggio, Cosenza e Pisa (QUI).
I provvedimenti di allora comportarono il divieto temporaneo di esercitare le attività di impresa ed il sequestro preventivo, finalizzato anch’esso alla confisca, di oltre un milione di euro.
Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di bancarotta fraudolenta per distrazione e documentale e di autoriciclaggio.
Nella stessa circostanza, in seguito a delle perquisizioni disposte, tra le altre, anche in una abitazione ed in un immobile di Marano Marchesato, riconducibili a due dei tre coinvolti, era stato ritrovato un “tesoretto” composto da 86 opere d’arte e tomi da collezione e opere bidimensionali.
In quella occasione, i finanzieri avevano sequestrato le opere mettendole a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente. La misura era stata poi condivisa dalla Procura di Cosenza, e successivamente convalidata dal Gip del Tribunale bruzio.
Il Provvedimento di oggi è stato firmato dal Giudice per le Indagini Preliminari Vincenzo Quaranta su richiesta della Procura, diretta da Giovanni Bombardieri. L’operazione è stata coordinata dall’Aggiunto Gerardo Dominijanni e dal Sostituto Nunzio De Salvo.