Milano. Aziende decotte e svuotate, fratelli calabresi finiscono in carcere

Reggio Calabria Cronaca

La Guardia di Finanza di Milano ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due persone, emessa dal Gip del Tribunale locale, ed il sequestro di immobili, auto di lusso e disponibilità finanziarie, per un valore complessivo di oltre 1,3 milioni di euro.

L’indagine, condotta dal Nucleo Pef e coordinata dalla Dda, ha permesso di individuare due fratelli originari di Melito Porto Salvo e San Lorenzo, nel reggino, Giuseppe e Pasquale Palamara, di 57 e 48 anni, ritenuti responsabili di diversi reati tributari e fallimentari, che sarebbero stati commessi attraverso società che operano nel settore del movimento terra e dei lavori stradali sia nel capoluogo lombardo che nella provincia di Novara.

Si ipotizza dunque che i due fratelli abbiano causato dolosamente il fallimento e la distrazione dei patrimoni aziendali di diverse società a loro riconducibili, impedendo così l’azione di recupero dei creditori e dell’Erario.

Second gli inquirenti le presunte condotte distrattive si sarebbero ripetute nel tempo costituendo appositamente delle new company che operavano nello stesso settore del movimento terra e lavori stradali, amministrate da soggetti considerati compiacenti, e poi utilizzate per riciclare i beni e le altre utilità di provenienza illecita, in modo da ostacolarne l’identificazione. Tra queste ne figura anche una di diritto svizzero.

Gli accertamenti patrimoniali e l’analisi dei conti correnti intestati alle società ed ai soggetti coinvolti evidenzierebbero difatti svariate movimentazioni finanziarie ritenute anomale, alcune delle quali verso la Svizzera: per gli inquirenti sarebbero state finalizzate a svuotare sistematicamente le imprese decotte a vantaggio delle newco e a drenare parte dei fondi per utilizzi privati dei due amministratori di fatto.

Le fiamme gialle hanno eseguito anche numerose perquisizioni nelle sedi societarie e nei confronti dei principali indagati ritenuti responsabili della distrazione patrimoniale e delle condotte di autoriciclaggio.