Processo Iris, i legali di Rugnetta: “Assolto da tutte le accuse”
Assoluzione piena per Rocco Rugnetta nel procedimento scaturito dall’operazione Iris (QUI). L’imprenditore è stato assolto dai giudici del Tribunale di Palmi dalle accuse mosse dalla Dda di Reggio Calabria sia per il reato di estorsione sia per quello “ancora più infamante” di partecipazione alla ‘ndrangheta.
L’uomo si è visto anche restituire la sua azienda, la RR appalti e costruzioni, “anch’essa sbrigativamente etichettata come strumento della associazione mafiosa”, scrivono i suoi legali Giuseppe Milicia e Pasquale Loiacono.
Per gli avvocati nel dispositivo c’è un elemento importante: “La teoria dell’accusa circa l’imposizione estorsiva patita dall’impresa che realizzava l’elettrodotto Sorgente-Rizziconi 380Kw materialmente attuata da Rocco Rugnetta è stata completamente disattesa dalle prove acquisite nel processo. La formula assolutoria è nel senso della insussistenza del fatto, e cioè è stato accertato che una estorsione ai danni di Roda non si è mai verificata”.
I legali sottolineano che due anni fa la Corte di Cassazione “aveva annullato senza rinvio il mandato di cattura eseguito nei confronti di Rocco Rugnetta, che ha avuto pertanto la fortuna di partecipare da libero al giudizio”.
Quella sentenza, proseguono, “non anticipava l’assoluzione di Rugnetta, sanciva piuttosto che l’accusa aveva violato il diritto dell’indagato a un processo giusto impedendogli la conoscenza diretta ed integrale delle prove che erano state acquisite contro di lui durante l’indagine. Un processo giusto, ad armi pari, si è potuto svolgere soltanto di fronte al Tribunale di Palmi, e l’assoluzione riportata ci sembra un epilogo coerente”.