Non riesce a rispettare gli arresti domiciliari: “u trappitaru” finisce in carcere
Le ripetute violazioni del provvedimento dei domiciliari hanno fatto scattare una nuova ordinanza d’arresto per Giuseppe Alvaro, 76 anni, alias “u trappitaru”, ritenuto esponente di spicco dell’omonima cosca dei “Carnicani”, e che ora è passato dalla sua abitazione al carcere.
Il provvedimento - emesso dal Tribunale di Reggio Calabria - è stato eseguito nel pomeriggio di ieri dai militari della Stazione locale e del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale del capoluogo che hanno arrestato Alvaro a Sinopoli.
L’uomo era stato sottoposto ai domiciliari per associazione mafiosa a conclusione dell’operazione “Iris” condotta dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri della città dello Stretto con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia locale (LEGGI).
Le violazioni delle prescrizioni imposte dall’autorità giudiziaria, effettuate dall’uomo per continuare ad incontrare gli altri presunti affiliati della consorteria criminale, sono state prontamente segnalate dai Carabinieri di Sinopoli e hanno comportato l’aggravamento della misura cautelare dei domiciliari con la sostituzione della misura in carcere.
Concluse le formalità di rito, Alvaro è stato associato presso la casa circondariale “San Pietro” di Reggio Calabria a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.