Osservatorio intimidazioni, Presidente Iacucci: “Non bisogna lasciare soli i sindaci”
Garantire giusta sicurezza, ma anche tranquillità di svolgere il mandato. Queste le richieste avanzate dal presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci, nel corso dell’Osservatorio nazionale sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori, alla presenza del ministro degli Interni Luciana Lamorgese e al sottosegretario Ivan Scalfarotto.
Per Iacucci è inoltre “necessario ripristinare e rafforzare la solidarietà tra le Istituzioni visto che troppo spesso non viene data la giusta importanza al ruolo dei sindaci, sempre più nell’occhio del ciclone non solo per minacce e atti intimidatori ma anche per le forti pressioni che ricevono. I primi cittadini non possono essere chiamati a rispondere di tutto ciò che accade nel proprio Comune, oggi invece il rischio di essere esposti penalmente per responsabilità non dirette è sempre più elevato. Serve maggiore collaborazione tra le Istituzioni e una maggiore tutela anche dal punto di vista normativo”.
“Mi trovo d’accordo con le questioni portate all’attenzione del Governo da parte dell’Upi e dell’Anci che nei giorni scorsi ha organizzato una manifestazione per chiedere più rispetto e maggiori garanzie nei confronti dei sindaci. Giusta – dichiara Franco Iacucci - è la proposta di Giuseppe Falcomatà, delegato al Mezzogiorno di Anci, che ha chiesto un Fondo di 10 milioni di euro per ripristinare i beni pubblici distrutti a seguito di intimidazioni ma anche per restituire un bene danneggiato di proprietà dell’amministratore”.
Dall’analisi dei dati relativi al primo semestre 2021, il trend a livello nazionale è in aumento del 15,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno 2020. Si registrano 369 episodi di intimidazione e la Calabria si piazza al quinto posto, mentre se si tiene conto dell’incidenza del numero di intimidazioni in rapporto alla popolazione la nostra regione si piazza al secondo posto registrando 30 episodi nel primo semestre del 2021.
I dati piazzano la provincia di Cosenza al secondo posto dopo Napoli con 26 episodi intimidatori nel 2020 rispetto ai 17 del 2019, mentre il numero complessivo delle intimidazioni nel primo semestre 2021 è sceso a 12, rispetto ai 16 casi del primo semestre 2020.
“Nell’analizzare i dati bisogna tener presente le motivazioni all’origine del fenomeno e i fattori che possono generare malcontento. Ma non dobbiamo dimenticare una cosa fondamentale: i sindaci hanno ruolo autorevole – afferma il presidente della Provincia -: sono Autorità di Governo nei propri territori ma troppo spesso vengono condannati prima ancora di aver fatto il processo. Molte volte, soprattutto nelle realtà più piccole, vengono lasciati da soli. Dobbiamo garantire ai sindaci la giusta sicurezza, la tranquillità di poter svolgere il proprio mandato senza “pressioni” o delegittimazioni. Altrimenti diventerà sempre più difficile e rischioso svolgere l’attività di amministratore pubblico”.