Incendi, gli ecologisti chiedono sospensione della caccia
“Non vi sono ancora stime attendibili sui danni ambientali e alla fauna selvatica e il principio di precauzione prevede che una delle prime sensate cose da fare sia vietare la caccia, quantomeno nelle regioni maggiormente colpite”. Così gli ecologisti del Gruppo d’Intervento Giuridico, che chiedono di sospendere le attività venatorie “per almeno un anno” in Sardegna, Sicilia e Calabria.
“Tutti abbiamo visto le drammatiche immagini dei devastanti incendi che hanno colpito e continuano a colpire pesantemente boschi, pascoli, campagne italiani, in particolare in Sardegna, in Sicilia e in Calabria” ricordano gli ecologisti. “Vite umane perse, danni non ancora puntualmente stimati alle attività agricole e all’allevamento, terrificanti danni ambientali e alla fauna selvatica”.
“Secondo i dati elaborati dall’ European Forest Fire Information System della Commissione europea, dall’1 gennaio al 14 agosto 2021 sono stati percorsi dal fuoco in Italia ben 120.166 ettari, un’estensione analoga alla città di Roma, con ben 472 incendi di grandi proporzioni (oltre 30 ettari bruciati). Nel 2021 sono italiani oltre un terzo dei boschi europei finora percorsi dal fuoco, pari a 358.024 ettari” denunciano.
Per questi motivi, chiedono l’intervento delle Regioni o del Ministero della Transizione Ecologica, al quale hanno inoltrato un’istanza per “evitare un gravissimo danno alle specie faunistiche”.