Turismo, Fisascat Cis): «Subito patto per lavoro e confronto con candidati alla Regione»
«L’estate appena conclusa ha fatto prendere fiato al settore turistico e all’indotto che genera regalando un agosto con numeri da record. Ma non è questo il momento di fermarsi, anzi, bisogna battere il ferro finché è caldo e programmare per la stagione invernale con metodo e sinergia. Ecco perché chiedo che si realizzi un patto regionale per il lavoro nel settore turistico».
Il segretario generale Fisascat Calabria Fortunato Lo Papa parte dal sold out che ha riguardato la maggior parte delle località turistiche calabresi, dal mare, alla collina, alla montagna, per rilanciare una sterzata nella prospettiva con la quale ci si è approcciati fino ad ora al turismo.
Ecco perché il sindacalista fa appello a tutti i candidati alla presidenza della Regione affinché avviino un dialogo con le organizzazioni sindacali e di categoria finalizzato alla costruzione e al sostegno di un modello turistico che possa dare occupazione non solo tre mesi, o meno, all’anno.
In quest’ottica Lo Papa, nella sua qualità di vice presidente dell’Ente bilaterale per il Turismo, invita ad «investire sulla bilateralità» proponendo, ad esempio, «percorsi di formazione in grado di incontrare la domanda del settore».
Per Lo Papa risulta «impossibile pensare alla stagione invernale senza interrogarsi sulla vicenda degli impianti di risalita di Camigliatello e Lorica, chiusi entrambi per motivi diversi e che rischiano di essere un durissimo affondo per il turismo».
«Molto c’è poi da fare - aggiunge il cislino - per non imbattersi la prossima estate negli stessi atavici problemi che insidiano le potenzialità della nostra regione e la rendono più fragile e meno attrattiva».
«Bisogna ragionare adesso e non dopo sulla depurazione, sull’erosione costiera, sui piani spiaggia, sulla salvaguardia del territorio e la sua messa in sicurezza. Rinnovo – conclude Lo Papa – il mio invito ai candidati alla Regione per un confronto franco e costruttivo su un settore nevralgico e troppo spesso preso sotto gamba come il turismo».