Assemblea pubblica sul ciclo dei rifiuti: a Crotone si spera nella nuova Giunta Regionale
Denunciare “l’inefficienza e l’inefficacia dell’attuale sistema del ciclo dei rifiuti calabrese che genera nocumento al territorio provinciale con gravi ripercussioni dal punto di vista igienico-sanitario; invitare i singoli Consigli Comunali della provincia di Crotone ad adottare il deliberato dell’assemblea pubblica con proprio provvedimento; fare appello ai candidati alla presidenza della Regione al fine di assumere, in via formale, l’improrogabile impegno della futura Giunta a definire un progetto di riorganizzazione dell’intero ciclo…”
Sono i punti deliberati ieri nell’assemblea pubblica convocata dall’amministrazione Voce che, come annunciato, verteva principalmente sul tema dell’emergenza rifiuti.
Un’assemblea, aperta alla cittadinanza che, però, ha decisamente disertato l’incontro presso la villa comunale dove hanno partecipato meno di una cinquantina di persone.
L’incipit della riunione è stato il provvedimento emesso dal Presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, che ha disposto il conferimento dei rifiuti, fino prossimo 30 di settembre, nella discarica privata di località Columbra, impianto privato di proprietà del gruppo imprenditoriale che fa capo ai fratelli Raffaele e Giovanni Vrenna.
L’assemblea, ha fatto rilevare come la situazione emergenziale sui rifiuti nella provincia crotonese sia precipitata nel corso della stagione estiva e in numerose comunità, “che hanno dovuto affrontare il gravissimo disagio in un periodo delicato con la presenza di turisti sul territorio con gravi ripercussioni non solo dal punto di vista igienico-sanitario ma anche di immagine con riflessi negativi anche dal punto di vista socio-economico”.
Per l’amministrazione Voce, dunque, sarebbe questa solo la punta di un iceberg, “di una problematica che - è stato ribadito - si trascina da anni e che in particolar modo attanaglia il territorio crotonese per l’assenza di una concreta politica regionale che incida in maniera definitiva sulla gestione del ciclo dei rifiuti dell’intera regione”.
Insomma, ed in sintesi, l’emergenza confermerebbe “l’assoluta necessità di un cambio di rotta nella gestione del ciclo dei rifiuti da parte della Regione Calabria”.