Save The Dogs ai candidati: ecco i 10 punti per contrastare il randagismo

Calabria Attualità

Sono dieci i punti della proposta contro il randagismo redatta dall’associazione Save the Dogs. I soci lanciano un appello agli aspiranti governatori affinché la lotta al randagismo diventi una priorità nelle loro agende politiche.

Il manifesto, già sottoscritto da 12 associazioni di volontariato attive sul territorio nella tutela degli animali, è indirizzato ai candidati e pone l’accento su una lista di azioni urgenti per affrontare quella che in Calabria è oramai una vera e propria emergenza in termini di sicurezza, sanità e ambiente.

Le richieste vanno dalla creazione di una rete di ambulatori sanitari convenzionati per le attività di sterilizzazione e iscrizione in anagrafe canina (la peggiore d’Italia) all’accesso obbligatorio delle associazioni di volontariato ai canili calabresi, che spesso ospitano oltre 1.000 cani e che sono quasi tutti gestiti da società private.

“Le richieste del manifesto nascono dall’analisi fatta avviando “Non uno di troppo”, il nostro progetto pilota di contrasto al randagismo partito lo scorso aprile tra Cosenza e Crotone, ma sono le medesime istanze delle associazioni di volontariato e di alcuni amministratori locali che ho incontrato a giugno – commenta la presidente Sara Turetta - molti dei quali hanno ricevuto minacce per aver toccato gli interessi di chi gestisce appalti milionari. Le recenti indagini delle Procure di Reggio Calabria e Catanzaro non lasciano dubbi: la criminalità organizzata controlla il business canili della regione”.

Oggi in Calabria il randagismo ha assunto dimensioni drammatiche a causa delle gravi inadempienze delle istituzioni, che hanno sistematicamente disatteso quanto previsto dalla legge regionale, e delle infiltrazioni della criminalità nella gestione dei canili convenzionati con le pubbliche amministrazioni.

Secondo il Rapporto 2019 Lav (dati 2018) sono circa 15.000 i cani detenuti nei canili della Calabria, 1.492 sono le adozioni effettuate (prevalentemente verso il nord), 20 milioni di euro la spesa media annua per il mantenimento degli animali nelle strutture e per i risarcimenti a carico delle ASP per gli incidenti causati dai cani randagi. Non si conosce invece il numero degli animali vaganti, che probabilmente tocca le diverse decine di migliaia tra randagi e semi padronali. Nessun dato è stato fornito dalla regione Calabria nel 2019 e nel 2020.

A completare un quadro già disastroso si aggiungono i canili privati sovraffollati, la mancanza di canili sanitari - il presidio principale per la sterilizzazione e l’identificazione canina – e i sistematici episodi di maltrattamento e avvelenamento di animali, con gravi rischi per l’incolumità pubblica.

“Questo scenario allarmante non può più passare inosservato e è indegno di un paese civile. La lotta al randagismo deve diventare una battaglia condivisa tra politica e terzo settore. Le parole non bastano più: servono fatti e azioni concrete. Bisogna agire in fretta per prevenire altre inaccettabili tragedie e per creare un sistema virtuoso, un progetto possibile solo quando si lavora in sinergia e con trasparenza per un obiettivo comune. Auspichiamo un’adesione trasversale da parte di tutti i candidati, affinché il manifesto entri a far parte del loro programma elettorale”, conclude Sara Turetta.