Truffa e appropriazione indebita, sacerdote indagato a Cosenza
Un sacerdote dell'arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, don Franco Spadafora, e' indagato per truffa e appropriazione indebita dalla Procura cosentina. I magistrati lo ritengono coinvolto nella cessione fraudolenta di beni ecclesiastici, e l'accusano d'avere seguito strade non lecite per la gestione di loculi cimiteriali affidati dal Comune alla parrocchia per la sepoltura dei meno abbienti. La notizia e' stata rivelata oggi da "Gazzetta del sud", in un articolo nel quale si aggiunge che don Spadafora si e' avvalso della facoltà di non rispondere dinanzi al pm Giuseppe Cozzolino, che conduce le indagini coordinate dal procuratore Dario Granieri e dal suo Aggiunto Domenico Airoma. Secondo quanto riporta il quotidiano, il nuovo scandalo che colpisce la Chiesa cosentina, dopo quello legato alla gestione dell'istituto papa Giovanni XXIII, ruota intorno alla scomparsa di beni del valore complessivo di 30 mila euro, sottratti al patrimonio della chiesa di Santa Maria delle Grazie di San Giovanni in Fiore, di cui don Spadafora era parroco prima d'essere trasferito a Cellara. Qualcuno s'e' impossessato di ostensori, tele, pissidi, candelabri e arredi sacri finiti nel mercato italiano delle opere d'arte e dell'antiquariato. Il coperchio sul caso e' stato scoperto dai carabinieri del Nucleo di Tutela del Patrimonio culturale, coordinati dal capitano Raffaele Giovinazzo, e dagli esperti della Soprintendenza.