Operazione Candidopoli: 15 indagati per aver presentato false liste elettorali
La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Padova ha denunciato 15 soggetti per la produzione di false liste elettorali e false candidature.
È l’esito di una lunga ed articolata indagine, non a caso denominata "Candidopoli", coordinata dalla Procura della Repubblica di Rovigo, nata a seguito della tornata elettorale del 2019.
Il sedicente movimento politico avrebbe utilizzato delle liste di candidati in numerose elezioni amministrative, riguardanti comuni in tutta Italia.
I primi casi sono stati riscontrati nei centri di Bardona e di Vighizzolo d’Este, entrambi nel padovano, ma gli accertamenti hanno permesso di individuare liste anche nelle provincie di Alessandria, Asti, Belluno, Bergamo, Campobasso, Genova, Imperia, Isernia, Perugia, Pisa, Potenza, Savona e Vicenza, puntualmente in piccoli centri con popolazione inferiore ai mille abitanti.
Tali liste arrivarono anche in Calabria, in provincia di Catanzaro, Cosenza e Vibo Valentia.
Le indagini hanno permesso di scoprire come gli aspiranti sindaci o consiglieri - prevalentemente soggetti residenti nel foggiano e nel leccese - fossero del tutto ignari della loro corsa elettorale.
Erano stati, insomma, candidati a loro insaputa, e non avrebbero nemmeno potuto recarsi nei vari comuni - distanti anche oltre mille chilometri - in quanto per lo più ultraottantenni o disabili.
Le fiamme gialle hanno dunque individuato, anche grazie alle denunce dei vari cittadini coinvolti, i 15 principali responsabili della truffa, accusati di aver presentato liste false in almeno 23 amministrazioni locali.
Il tutto sarebbe stato architettato al fine di ottenere visibilità politica in vista delle consultazioni elettorali nazionali.