Emergenza Cinghiali: Cia-Agricoltori Italiani Calabria Sud aderisce a manifestazione
“Servono interventi straordinari immediati”. Questa la conclusione ribadita da Nicola Monteleone, presidente della Confederazione Italiana Agricoltori, in merito all’annosa ed oramai fuori controllo emergenza cinghiali.
“Ci è stato detto di cintare i campi e di lasciare i cinghiali scorrazzare e continuare a moltiplicarsi anche dove storicamente non si erano mai visti. Si è affidato ai cacciatori, una categoria sportiva, il compito di fronteggiare una situazione così complessa. Se oggi siamo costretti a parlare di emergenza significa che la gestione ed il sistema di caccia finora attuati sono stati inefficaci, hanno fallito” afferma Monteleone, che chiede dunque “il coraggio di apportare delle sostanziali modifiche all’attuale sistema di caccia, tali misure potrebbero risultare impopolari ad alcuni, ma riteniamo che il cibo e l’incolumità fisica delle persone siano sempre un gradino più in alto, poiché la situazione ormai è sfuggita di mano”.
“I provvedimenti finora adottati si stanno dimostrando inefficaci, non ci si può affidare al solo piano di selezione che la Regione Calabria ha messo in atto a macchia di leopardo senza nessun risultato concreto, vista la velocità di riproduzione che questi animali hanno” continua. “Tra le diverse richieste fatte ormai è urgente intervenire per eradicare questa specie nelle zone a vocazione agricola; attuare la turnazione annuale delle squadre nelle aree di caccia ed autorizzare l’autodifesa degli agricoltori che muniti di porto di fucile e licenza di caccia possono abbattere i cinghiali nei propri fondi, cosa ben diversa dai corsi di selettore per proprietari e conduttori di fondi che la Regione sta mettendo in campo e che servono per la caccia di selezione”.
“Siamo in stato avanzato di emergenza e i danni non hanno solo rilevanza economica, sociale e ambientale ma anche sanitaria e di sicurezza pubblica” conclude Monteleone, annunciando l’adesione della Cia alla manifestazione di protesta in programma per domani, 30 settembre, presso la Prefettura di Vibo Valentia. “È giunto il momento di affermare che i palliativi non servono”.