Stop allo spaccio nella presila. Quattro arresti: sequestrati coca, marjuana e hashish
Una fiorente attività di spaccio svolta nei paesi della presila cosentina e nei comuni limitrofi quella smascherata e fermata dai carabinieri di Casali del Manco che stamani, con l’operazione “Malapresila 2020”, hanno arrestato e messo ai domiciliari quattro persone con le accuse, a vario titolo, di detenzione, vendita, cessione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, denunciandone inoltre altre 14 e sequestrando nel complesso 21 grammi di cocaina, 865 di marijuana, altri 469 di hashish e 162 piante di marijuana sativa.
Le investigazioni - eseguite tra l’aprile e il dicembre del 2020 - sono partite proprio dal ritrovamento, a carico di ignoti, il 13 aprile dell’anno scorso, in località Trenta, di una busta di plastica con dentro un ingente quantitativo di droga di vario genere: cocaina, hashish e marijuana.
Dalle prime indagini, si è arrivati così a riscostruire una remunerativa attività di spaccio e durante il prosieguo, i militari hanno anche compreso i collegamenti tra uno dei soggetti indagati inizialmente e altri due individui, a loro volta dediti dallo allo spaccio.
I carabinieri ritengono di aver anche ricostruito le modalità attraverso le quali avveniva la vendita al dettaglio della droga: si prendevano prima accordi per telefono, poi c’era la vendita o la cessione che avveniva in strada, davanti ad esercizi pubblici o con la consegna direttamente a casa del “cliente”.
Dalle risultanze acquisite, ma anche grazie ai servizi di osservazione, controllo e pedinamento eseguiti nei confronti degli indagati, gli investigatori si dicono certi di aver delineato un quadro di prove chiaro sulle attività dei quattro, il tutto comprovato da riscontri oggettivi. Un quadro che ha portato alla segnalazione alla Prefettura di Cosenza di alcuni assuntori di droga.
Durante l’attività è stata anche ritrovata, il 23 luglio del 2020, in un vallone nelle campagne di Casali, una piantagione con 162 piante di marijuana sativa alte quasi due metri (QUI).
Le stesse erano innaffiate da un sistema di irrigazione composto da un tubo di gomma e con l’acqua prelevata direttamente da un fiume vicino e da una cisterna.
Allora fu arrestato un uomo che era arrivato nella piantagione proprio per controllare sia lo stato vegetativo degli arbusti che l’impianto di irrigazione.
La piantagione era infatti monitorata dai carabinieri dato che giornalmente, due degli indagati principali, percorrendo una strada di campagna all’interno della vegetazione, scendevano in un vallone a ridosso di un fiume, in un’area che si prestava bene alla coltivazione di stupefacenti.
Uno degli arrestati è stato anche deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica per l’incendio doloso di un escavatore Caterpillar, avvenuto a Casali del Manco la notte del 6 luglio 2020.
L’operazione, scattata tra Casali del Manco e Castelplanio, nell’Anconetano, è stata eseguita dai carabinieri della Compagnia di Cosenza con il supporto dei colleghi di Jesi e del Nucleo Cinofili dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria di Vibo Valentia.
Le misure cautelari sono state emesse dal Gip del Tribunale Bruzio su richiesta della Procura della Repubblica locale.