Cosenza, minacce e aggressioni per rubargli posto di lavoro. Divieto di avvicinamento
Hanno minacciato e aggredito un connazionale per rubargli la postazione di lavoro. Così tre fratelli bengalesi sono raggiunti da un divieto di avvicinamento.
Sono stati gli agenti della Mobile della Questura di Cosenza ad eseguire l’ordinanza emessa dal gip del Tribunale locale, su richiesta della Procura della Repubblica.
I tre – che sono ora accusati di minacce e aggressione – secondo quanto appurato, da circa un anno avrebbero vessato, minacciato e aggredito la vittima per da indurlo ad abbandonare il centro e potersi così appropriare della postazione di lavoro, ritenuta dai fratelli vantaggiosa commercialmente.
Ogni volta che incontravano il malcapitato, lo minacciavano, tanto da affermare che gli avrebbero “tagliato la testa” e che si sarebbero rivalsi sulle donne della famiglia, che “avrebbero stuprato” se lui non fosse andato via da Cosenza.
A queste minacce sono seguite le aggressioni, l’ultima delle quali avvenuta a settembre quando l’uomo stava lavorando come ambulante nelle vie centrali del capoluogo.
Questa situazione ha generato nella vittima uno stato di ansia e paura, tanto da non uscire più di casa, e rinunciando al proprio lavoro.
L’esperienza del personale della III sezione reati contra la persona, i minori e i reati sessuali della Mobile, ha consentito agli investigatori di aiutare l’uomo a superare le paure, inducendolo a raccontare le vessazioni alle quali era sottoposto.