Vicenda Sant’Anna Hospital, l’Asp di Catanzaro: “Nessuna rinuncia al credito”
“L’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro non ha mai rinunciato alla pretesa creditoria vantata nei confronti della Casa di cura Villa Sant’Anna”.
Inizia così la nota diffusa dall’Azienda Sanitaria Provinciale a distanza di pochi giorni dalla notizia della prossima ripresa delle attività del Sant’Anna Hospital (LEGGI).
“La rinunzia all’atto di pignoramento operata dall’Azienda sanitaria provinciale è stata effettuata sulla scorta dell’ordinanza emessa in data 22 luglio 2021 dal Tribunale di Treviso, il quale, pronunziandosi sulla richiesta di sospensione dell’atto di precetto nei confronti della coobbligata Opera Spv srl, ha ritenuto che il titolo esecutivo su cui si fondava la procedura espropriativa azionata non fosse idoneo, da solo, a sostenere un’azione esecutiva” spiegano dall’azienda sanitaria.
“Proprio per tale ragione ed al fine di più compiutamente tutelare gli interessi dell’Asp, la Commissione Prefettizia aveva già avviato, presso il Tribunale di Catanzaro, un autonomo procedimento a cognizione ordinaria volto all’accertamento del diritto dell’Azienda sanitaria ad ottenere la restituzione delle somme assegnate ad Opera Spv in forza di una sentenza poi riformata dalla Corte d’Appello di Catanzaro”.
“Non vi è stata, dunque, alcuna rinunzia dell’Azienda alla pretesa creditoria vantata nei confronti della Casa di Cura Villa S. Anna e della società di cartolarizzazione Opera spv bensì, su consiglio dell’avvocato che assiste l’Azienda su incarico della Commissione Prefettizia, solo la rinunzia a un’azione che presentava dei vizi procedurali” rimarcano dall’Asp.
“La causa civile di accertamento verrà portata avanti nelle opportune sedi fino al recupero giudiziale di ogni centesimo di euro che la Casa di Cura ed Opera Spv hanno indebitamente percepito in danno dell’Azienda e dei calabresi tutti”.
“La casa di Cura Villa S. Anna, che è stata contrattualizzata con l’Azienda per le annualità 2020 e 2021, potrà dunque, grazie a tali atti, ricominciare ad erogare prestazioni di assistenza nei confronti dell’utenza, nell’ottica della salvaguardia dei LEA e della salute dei cittadini calabresi, nel cui esclusivo interesse l’Azienda sanitaria provinciale ha sempre agito” conclude la nota.