Non poteva aprirsi nella maniera migliore, questo pomeriggio, nell’aula Caldora dell’Università della Calabria, il modulo riservato all’Aborto ed alla Procreazione Assistita del Master di II° livello in “Biotecnologie, Salute e Diritti” organizzato dalla Facoltà di Farmacia e Scienze della Nutrizione e della Salute dell’Unical. L’evento formativo, infatti, s’è pregiato della presenza del prof. Carlo Flamigni che unanimemente viene considerato il “padre” italiano della fecondazione in vitro. Flamigni, una vera autorità in materia, che, tra le altre cose, è componente del comitato di Bioetica ed, addirittura, autore di oltre mille pubblicazioni sulla materia, ha intrattenuto i partecipanti del Master con un intervento dal taglio decisamente divulgativo che ha raccontato, in sintesi, la storia della procreazione assistita. Flamigni, forse tradendo la sua lunga esperienza di docente della cattedra di Ginecologia e Ostetricia presso l’Università degli Studi di Bologna, ha iniziato spiegando la differenza che esiste tra il concetto di sterilità ed infertilità. >. Flamigni ha poi dato la sua valutazione sul fatto che in Italia si assiste ad un consistente calo della fertilità. < età avanzata. Legando questa scelta non al tempo biologico migliore, ma ad aspetti sociali ed economici. Con l’età una donna riduce in maniera esponenziale la sua capacità riproduttiva ed, al tempo stesso, espone il feto ad alcune malformazioni. Basta pensare che la sindrome di Down, quando la madre ha 20 anni, ha una incidenza statistica di un caso su circa duemila nati, se la madre ha 40 anni la statistica ci dice che questa incidenza sale ad un caso su novantatrè nati>. Dopo questa introduzione, Flamigni ha passato in rassegna la storia della fecondazione assistita: dalle origini, nei primi anni del secolo scorso fino ad arrivare a citare Robert Edwards, "padre" della fecondazione in provetta e vincitore del premio Nobel per la medicina. Il biologo ed embriologo inglese che ha messo a punto, insieme al ginecologo Patrick Steptoe, la tecnica che dal '78 a oggi ha permesso la nascita di almeno quattro milioni di bambini in tutto il mondo. Flamigni ha poi accennato alla legge 40 che in Italia regola la procreazione medicalmente assistita. Legge che lo studioso, un po’ scherzando, ha definito “un aborto” poiché – a suo dire – ha causato numerosi problemi e limitazioni a chi desidera avere un figlio. Flamini ha quindi concluso parlando della fecondazione eterologa che – come noto - non è accettata da coloro che pensano che il padre debba essere 'naturale'. <>. All’appuntamento di oggi è intervenuto anche il prof. Sebastiano Andò, Preside della Facoltà di Farmacia e Scienze della Nutrizione e della Salute, il quale ha sottolineato l’importanza del master composto da moduli che trattano aspetti medici di grande attualità. Sulla procreazione assistita, il Preside Andò, tra le altre cose, ha messo in evidenza la carenza normativa, anche regionale, che lascia la materia in uno stato indefinito che non fa bene agli operatori del settore e soprattutto a quanti sono costretti a ricorrere alle cure mediche. L’incontro è stato moderato dal dott. Pasquale Pirillo, dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza. Dopo Flamigni sono intervenuti il Dott. Stefano Penasa dell’Università di Trento, la dott.ssa Anna Falcone e l’avv. Marilena Giuncato.