Gli studenti del Filolao di Crotone impegnati nel progetto Radiolab
Il 77% dei crotonesi ritiene urgente una misurazione dei livelli di gas radon nel territorio. È quanto è emerso dalle interviste che gli studenti della classe 4D del Liceo scientifico “Filolao” di Crotone hanno condotto su scala provinciale, coordinati dalla sezione di Cosenza dell’Infn (Istituto nazionale di fisica nucleare), responsabile del progetto Radiolab in Calabria.
Tra dicembre 2020 e aprile 2021 è stato interrogato un campione di 731 persone riguardo il problema del radon, misconosciuto al 50% degli intervistati. Il radon è un gas, appartenente alla famiglia dei gas nobili, incolore e inodore, e sono proprio queste caratteristiche a renderlo pericoloso: quando viene inalato, tende a rimanere nell’organismo in quanto non reagisce con gli altri gas. Una volta all’interno dei polmoni, emette particelle α che possono danneggiare i tessuti. Le emissioni di gas radon si posizionano, infatti, al secondo posto nella classifica delle principali cause di tumore al polmone, dopo il fumo.
L’obiettivo del progetto Radiolab è proprio quello di sensibilizzare sui pericoli derivanti da una lunga esposizione al radon, attraverso numerose iniziative che coinvolgono per primi gli studenti. In questo modo un bacino sempre più ampio di persone viene informato su rischi e metodi di prevenzione, in quanto gli stessi studenti, accompagnati e guidati nel loro viaggio dalla docente di fisica professoressa Marcella Capua dell’Università della Calabria, sono stimolati ad essere ricercatori e a coinvolgere parenti e amici.
Il progetto, a cui prendono parte studenti di licei sparsi in tutta la Calabria, è riconosciuto come attività di Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento) e si estende anche oltreoceano, grazie alla collaborazione del Liceo scientifico di Riobamba, in Ecuador, arrivando, alla fine, a suscitare l’attenzione e l’interesse di oltre 150 studenti.
Insomma, molti cittadini hanno espresso vivo interesse per l’argomento, molto sentito in una zona, come quella crotonese, interessata da un alto tasso di inquinamento e un’alta incidenza tumorale, riconducibili, hanno fatto notare gli stessi intervistati, alle conseguenze dei rifiuti delle vecchie fabbriche Montedison e Pertusola.
Dai dati raccolti durante le interviste è emerso che i più informati sono coloro che hanno conseguito una laurea, mentre i più propensi alle misure sono i diplomati. Tra i primi, infatti, solo il 40% non era a conoscenza del problema del radon, mentre tra coloro che hanno conseguito il diploma, l’80% sarebbe contento di una misura.
Esaminando, invece, i dati tenendo conto delle fasce di età, i giovani tra i 19 e i 30 anni sono informati per il 59%, sull’argomento, mentre la popolazione di età superiore ai 50 anni, per l’84%, desidera una misura. Un ruolo importante è rivestito dai media, che costituiscono la principale fonte attraverso cui gli intervistati hanno avuto la possibilità di scoprire notizie sul radon.
Seguono, in ordine, progetti, altri mezzi, e manifestazioni. L’iniziativa del progetto Radiolab è stata molto apprezzata: c’è chi pensa che “bisogna spargere la voce”, chi si informerà autonomamente e chi desidera essere informato, da giornali e istituzioni, a testimonianza del fatto che di un problema del genere non si parla abbastanza.
L'istituto ritiene sia necessario promuovere campagne che diano modo alla ricerca di effettuare più misurazioni sul nostro territorio. Una maggiore conoscenza del problema potrà portare ad un aumento delle precauzioni contro questo pericoloso gas e quindi ad un miglioramento effettivo della qualità della vita di tutti i cittadini: "Il radon è un pericolo per la nostra salute; è importante quindi promuovere vere e proprie campagne di sensibilizzazione".