Operazione “Mala Pigna”: il Wwf si costituirà parte civile nel processo
Il WWF continua la sua battaglia a tutela dell’ambiente e della salute e si è già attivato per costituirsi parte civile nel processo che scaturirà dall’inchiesta Mala Pigna (QUI), che ha portato all’esecuzione di 29 misure cautelari personali, diverse delle quali rivolte ad esponenti apicali della 'ndrangheta, nonché al sequestro di cinque aziende di trattamento rifiuti tra Calabria e Emilia Romagna.
Il WWF Italia si è congratulato in una nota con la Dda di Reggio Calabria e con l’Arma dei Carabinieri, in particolare con i Carabinieri Forestali di Reggio Calabria, per “l’importante operazione portata a termine”.
“L’operazione “Mala Pigna” – sostiene il WWF in una nota - conferma in maniera ancor più evidente come la criminalità organizzata abbia identificato l’ambiente come un settore prediletto per trarre illeciti e ingentissimi profitti. Tale conclusione, suffragata dalle numerosissime operazioni che le forze di polizia hanno condotto nel corso degli anni, a partire dalla scoperta delle “navi dei veleni”, induce a porre particolare attenzione sugli effetti devastanti che crimini ambientali così gravi e diffusi determinano a carico della salute umana, sia in maniera diretta, sia per il tramite dell’alterazione o la distruzione di interi ecosistemi.
In questo quadro – prosegue il comunicato - appare ancor più inspiegabile come si possano includere i reati ambientali, quando non è formalmente riconosciuta la matrice mafiosa, nell’elenco degli illeciti oggetto della improcedibilità prevista dalla riforma Cartabia. Se infatti è vero che il PNRR impone l’obiettivo della riduzione del 25% dei tempi del giudizio penale, è altrettanto vero che tali risorse sono orientate al principio di tutela dell’ambiente.
Auspichiamo quindi che il Governo e il Parlamento possano correggere tale posizione – concludono dal WWf - che rischierebbe di vanificare gli enormi sforzi profusi dalle Autorità investigative e di incentivare le organizzazioni criminali a reiterare nella loro azione di distruzione del nostro ambiente e condanna a morte delle presenti e future generazioni”.