Da Rende parte la progettazione partecipata con Università di Trento, Unical e istituzioni
Con l’iniziativa “Cosenza Rende, laboratorio urbano aperto” è la prima iniziativa della collaborazione tra il comune di Rende e la società scientifica Riagita (Ripensare, Ripartire, Agire, Laboratorio Città, Centri, Comunità italiane), sancita da un protocollo d’intesa volto alla realizzazione della “mee.D Academy, mediterranean, ethical, ecological Design Academy”, ente di alta formazione e ricerca nel campo dell’urbanistica e dell’architettura all’interno di palazzo Vercillo Martino, nel centro storico di Rende.
Da oggi e sino a lunedì prossimo quaranta fra studenti e studentesse del terzo anno del Corso di laurea in Ingegneria e Architettura dell’Università di Trento saranno in viaggio studio tra i centri della Sila, l’area urbana e l’Università della Calabria, per individuare soluzioni di urbanistica ecologica in Calabria.
La tre giorni di concluderà domenica 7 novembre nella Sala del Consiglio comunale di Rende alle h 15,30 con un dibattito a più voci e la presentazione alla città dei progetti.
“Siamo lieti -spiega il primo cittadino- che si promuovano a più livelli e con più partners attività di divulgazione culturale, scientifica e di alta formazione nei campi dell’architettura, del design e delle arti visive e applicate, nonché di tirocinio, ricerca e sperimentazione. Da qui partiremo per avviare un dialogo virtuoso tra economia, cultura, turismo, imprenditoria, rilanciando un territorio all’insegna della riqualificazione sostenibile”.
“Il dialogo tra enti sulla transizione urbana-ecologica è fondamentale per progettare il futuro dell’area urbana. L’apporto accademico risulta fondamentale consentendo un approccio multidisciplinare alla rimodulazione degli spazi verdi”.
“Stimolare l’educazione alla cultura urbana, bellezza, qualità dell’abitare e dell’architettura come segno di civiltà è e dovrebbe sempre più essere il compito primario dei governi municipali. Il nostro territorio urbano è dotato di un enorme e rarissimo patrimonio verde e azzurro, una rete ecologica di due grandi fiumi e numerosi torrenti, parchi fluviali naturali, delle vaste aree agricole e ex-agricole, boschive e montagnose. E’ difficile ma necessario prendersene cura attivando tutte le sinergie esistenti e potenziali”, ha dichiarato Marta Petrusewicz, assessora alla cultura.
I temi su cui si gli studenti e le studentesse si misureranno sono vari: la sopraelevata di Cosenza, progetto complesso che guarda ai nodi della città tra moderno e periferia; l’area del Centro Acquatico Santa Chiara di Rende, “testa” di un nuovo modello insediativo ecologico; la valorizzazione delle sponde del Lago Cecita, il corso di Camigliatello e il parco per l’Abbazia Florense in Sila.
Gli studenti saranno accompagnati da un gruppo di docenti dell’Università di Trento coordinati da Pino Scaglione e dal fotografo Luca Chistè. Tutti i progetti in corso seguiranno le indicazioni della Carta per la Transizione Urbana-Ecologica, redatta dalla Società Scientifica Riagita. Una serie di principi stilati per rendere migliori le città, con rinnovata attenzione allo spazio pubblico, alla rigenerazione urbana, all’ecologia, alla mobilità sostenibile.