Tendopoli San Ferdinando, Cisl: “Basta riunioni, occorrono soluzioni”
“Abbandonata a sé stessa, senza corrente e acqua, la tendopoli di San Ferdinando è la terra di nessuno, in cui persino lo Stato fa mancare i suoi presidi. Con dignità e abnegazione restano soltanto i VVF che per la sicurezza dei migranti continuano un servizio di prossimità con un alto rischio di incolumità. Adesso basta! Non è più possibile continuare a prestare un attività di controllo se mancano le forze dell’ordine e soprattutto se mancano i criteri indispensabili di umanità, in quello che può essere definito un ghetto senza regole e senza sicurezza, igiene e condizioni di vivibilità”.
Sono le parole di Rosy Perrone, Giuseppe Rodà, Romolo Piscioneri, rispettivamente segretaria generale Cisl Reggio Calabria, segretario generale Cisl Fns, segretario Cisl Fai.
Per questo i segretari sostengono la richiesta dei vigili di ritirare il presidio del distaccamento di Gioia Tauro, perché “è inconcepibile e paradossale che venga messa a repentaglio - in un contesto drammatico - la vita di coloro i quali sono i custodi della sicurezza”.
“Necessitano risorse e non possono esserci dinieghi istituzionali locali, anche se gli importi sono inadeguati, quando si tratta di migliorare le condizioni di vita e messa in sicurezza della tendopoli e con i quali forse si sarebbero potuti garantire i servizi essenziali; anche perché altre soluzioni nel breve termine non sembrano emergere. E non si capisce perché non siano state affidate - cosi come annunciato qualche anno addietro - delle case sfitte o assegnati moduli abitativi per superare il problema della creazione di un ‘bidonville”, proseguono.
Infine, come più volte proposto dalla Cisl Fai, “attraverso un percorso di integrazione e aggregazione lavorativa nelle aziende che insistono sul territorio, si sarebbe potuto evitare il fenomeno diffuso del caporalato, piaga irrisolta del territorio della Piana di Gioia Tauro. Basta a soluzioni tamponi, e soprattutto dar seguito alle riunioni e ai tavoli tecnici, con risposte celeri e che possano far maturare una risoluzione del problema della tendopoli che ormai ci si trascina da anni”.