Controlli sul Superbonus, Confartigianato: “Così si rischia di bloccare il settore”
“Pur condividendo le finalità di contrastare l’uso distorto degli incentivi del settore casa, la norma, così come concepita rischia di bloccare un mercato che stava iniziando a riprendersi e a trainare la ripresa”. Lo sostiene Confartigianato Imprese Calabria, riferendosi alla recente introduzione del decreto legge sui controlli sulle frodi in materia di Superbonus 110%.
“È un provvedimento che pone nuovi oneri a carico delle imprese, sproporzionati rispetto anche ai piccoli interventi in cui il costo supera il beneficio, con il rischio di bloccare i cantieri, le fatturazioni e l’impossibilità di rendere liquidi crediti già riconosciuti ai clienti con il meccanismo dello sconto in fattura, ma non ancora comunicati all’Agenzia delle Entrate” spiega l’associazione di categoria. “Infatti, l’Agenzia delle Entrate, ai fini del controllo preventivo, potrà sospendere fino a 30 giorni l’efficacia delle comunicazioni su cessioni del credito o su sconti in fattura che presentano particolari profili di rischio”:
“Il Governo Draghi sceglie misure come l’estensione del documento di conformità per tutti i bonus casa previsti dalla legge di bilancio per prevenire gli abusi e l’uso distorto degli incentivi del settore. Le buone intenzioni sono quelle di tutelare i tanti contribuenti ed imprese che operano con correttezza sul mercato. Ma la scelta di utilizzare la forma decreto legge blocca, di fatto, l’utilizzo delle detrazioni e delle cessioni dei crediti per lavori edilizi” prosegue la nota di Confartigianato.
“Sarebbe stato meglio intervenire con un emendamento in legge di bilancio che avrebbe concesso più respiro a tutti gli attori in campo oltre al fatto che appare incomprensibile il non aver previsto dei limiti di spesa al di sotto del quale non sarebbe stato obbligatorio il visto di conformità e l’asseverazione della congruità della spesa”.
“Il quadro delle misure di accesso non deve essere complicato: bisogna tener conto che il loro impatto compromette inevitabilmente la forza degli incentivi che sinora hanno contribuito in maniera robusta alla ripresa” concludono.