Inchiesta Turos, salgono a 32 gli indagati: avrebbero favorito il clan Grande Aracri
Si allarga il numero degli indagati coinvolti nell’operazione Turos (QUI): sarebbero infatti 32 le persone coinvolte nella presunta realizzazione irregolare di un parco eolico alle porte di Crotone, e per il quale sono stati già disposti cinque arresti lo scorso 27 ottobre.
Secondo la Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, dietro la realizzazione dell’impianto ci sarebbe la cosca dei Grande Aracri, accusata di gestire un giro di estorsioni, usura e truffa a danno del comparto eolico.
Come sostenuto dai procuratori Paolo Sirleo e Domenico Guarascio, il potente clan crotonese avrebbe anche gestito un “sistema” per pilotare degli immobili pignorati.
Le indagini della Guardia di Finanza avrebbero ricostruito almeno cinque situazioni in cui gli indagati, sfruttando manovre ritenute illegali ed illecite, riuscivano sarebbero riusciti a far riavere i beni sequestrati ai rispettivi proprietari.
Ciò sarebbe avvenuto tramite una serie di “scambi” ed intestazioni tra appartenenti alle principali ‘ndrine della provincia: oltre ai Grande Aracri di Cutro, anche i Megna di Papanice, gli Arena di Isola Capo Rizzuto ed i Mannolo di San Leonardo di Cutro.