Cosenza. Conservatorio apre al dialogo: creare orchestra stabile in Calabria

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Il Conservatorio “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza apre al dialogo sulla possibilità di un’Orchestra Stabile in Calabria. A distanza di circa un mese dall’uscita del decreto 377 del 26 ottobre del Ministero della Cultura a firma del ministro Franceschini relativo ai criteri e modalità a valere sul FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo,) “l’articolo 19 comma cita la possibilità per i territori in cui non sono presenti istituzioni concertistico – orchestrali già operanti ed in presenza di una istituzione Conservatoriale, di istituire orchestre stabile”.

Questa apertura per la dirigenza del conservatorio potrebbe “rappresentare un’unica occasione per potere finalmente iniziare a costruire un percorso sulle orchestre stabili”.

“La Calabria – dice il direttore Perri del Conservatorio di Cosenza - è forse una delle poche regioni italiane che nel tempo non è riuscita a costruire una evidente stabilità orchestrale pur avendo istituzioni di alta formazione musicale, centinaia di accademie musicali disseminate su tutto il territorio regionale, orchestre e compagini orchestrali e cameristiche di pregio.”

Da luglio che il Conservatorio di Cosenza ha attivato un bando pubblico per la finalizzazione di una rete sulla produzione in vista di un possibile dialogo fra le parti.

“Non è certo il momento di campanilismi, di primogeniture - ribadisce Perri - ma di dialogo forte, presente per assicurare un percorso stabile per gli studenti dei Conservatori calabresi, verso una forma di filiera sulla produzione che potrebbe determinare un sostanziale aiuto che la nostra economia musicale territoriale chiede da anni. Il Conservatorio di Cosenza è pronto a costruire un tavolo di interlocuzione con gli altri Conservatori calabresi”.

Il mese di dicembre si preannuncia, dunque, come momento in cui sarà possibile effettuare delle scelte precise per la Calabria. Ogni provincia potrebbe tecnicamente dotarsi di un’orchestra “stabile” in presenza di un Conservatorio. Il dialogo come forma unica di sollecitazione tra le Istituzioni musicali potrebbe, in primo luogo, determinare un primo momento di dibattito. Cosenza, Vibo, Reggio, Catanzaro, Crotone sono le 5 provincie in cui è opportuno fare rete. In Calabria manca inoltre una legge quadro sulla musica che urge ormai da diverso tempo.

“Non dobbiamo avere paura di tentare di razionalizzare le nostre forze, sarebbe bellissimo convergere su un obiettivo comune anche se penso, in maniera realistica, che una bella forma di interscambio e di filiera della produzione potrebbe anche ipotizzare la nascita di più orchestre. Sempre per citare l’inossidabile Germania, ogni citta grande o piccola che sia ha la sua orchestra, Berlino sono non calcolabili tra quelle professionali e quelle meno. L’idea è adottare per esempio una forma consociativa che possa garantire una autonomia artistica ed amministrativa ma al tempo stesso garantire un circuito ed avere così diverse produzioni a minor costi”.