Al Teatro Comunale di Mormanno lo spettacolo “Uomo e Galantuomo”
È tutto pronto a Mormanno, dove il cine teatro comunale ospiterà lo spettacolo “Uomo e galantuomo” della compagnia del Teatro dei Dioscuri. Così dopo il successo di Teo Teocoli a Garden di Rende, la carovana di Primafila si sposta a Mormanno e sabato 18 dicembre alle 21 il palco del cine teatro regalerà uno sopettacolo gratuito.
L’evento è inserito nella XIX di “Primafila” Rassegna di Teatro e Musica di “Novecento” con presidente Luisa Giannotti e direzione artistica di Benedetto Castriota; una rassegna entrata a pieno titolo negli eventi storicizzati della Regione Calabria, risultata tra i più importanti a livello culturale.
La Compagnia Teatro dei Dioscuri, di Campagna (Salerno), propone uno dei testi più divertenti di Eduardo De Filippo, 'Uomo e Galantuomo' un vertiginoso intrigo di situazioni inverosimili e irresistibilmente comiche, gag e colpi di scena. “Tra le scene indimenticabili - racconta il regista e grande protagonista Antonio Caponigro - ricordiamo la prova di 'Mala nova' di Libero Bovio degli scalcagnati e “affamati” attori nell’atrio dell’albergo e la scena dell’apertura della porta cigolante del “basso” in cui si svolge la rappresentazione.
E qui assistiamo a un irresistibile smontaggio dei vecchi trucchi dell’arte povera delle compagnie di giro. Il ricorso poi alla simulazione della follia per uscire da situazioni compromettenti, si rifà, senza mediazioni, ai canovacci della Commedia dell’Arte. Eduardo mette a punto una trama a più fili, i cui personaggi principali sono Gennaro, nei panni di capocomico di una compagnia di guitti, e Alberto (gestore dell’albergo che li ospita) che rimane invischiato suo malgrado in complicati intrighi amorosi.
Saputo che la sua innamorata Bice è incinta, Alberto va a chiederne la mano ma scopre che è già sposata con un conte e, per uscire dall’imbarazzante situazione, si finge pazzo. Quando però racconta la verità al delegato di polizia che vuole farlo internare, non viene creduto; né lo aiuta la testimonianza del capocomico Gennaro, che appoggia la tesi della follia. Sul sottile filo che separa realtà e finzione, passando attraverso la pazzia (per bisogno/fame o per opportunità/etichetta sociale), gioca questo testo molto particolare di Eduardo. Il tema del doppio la fa da padrone: comicità-drammaticità, attori-personaggi; uomini-galantuomini; nobili-plebei; ricchezza-miseria; verità-menzogna”.