Reggio, scoperto uno smartphone in cella: la denuncia dell’Osapp
Una perquisizione all'interno di una cella ad alta sicurezza nel carcere di Reggio Calabria ha permesso di scoprire uno smartphone nascosto in uso a due detenuti. Lo rende noto il segretario regionale dell'Osapp, Maurizio Policaro, a seguito di un'operazione svolta tra personale del Nic e della Penitenziaria nel plesso San Pietro.
"Gli eventi critici che hanno caratterizzato e stanno caratterizzando anche aggressioni in danno alla Polizia penitenziaria che ha fatto registrare una violenza gratuita subita dagli uomini e donne in divisa di elevata drammaticità evidenzia ancora una volta il totale disastro del sistema penitenziario, e sistematica violazione dei diritti umani, in totale spregio delle più elementari regole di un paese civile, che l'attuale Governo sta perseguendo in nome di una ricerca del consenso popolare, invocando la via più semplice e più popolare del carcere sempre e comunque nella totale drammaticità lavorativa degli uomini e donne della Polizia Penitenziaria e di tutti gli operatori" dichiara all'Ansa Policato.
"Ci aspettiamo dalla politica e da tutte le articolazioni di governo immediati e non più rinviabili riforme e interventi in linea al ruolo e i compiti della Polizia penitenziaria, e alla Ministra Cartabia e al capo Dap Petralia chiediamo soluzioni immediate che possono alleviare gli eccessivi carichi di lavoro attraverso una maggiore organizzazione e ampliamento degli organici con soluzioni che da tempo infinito sono state denunciate dall'Osapp e che oggi risultano sempre più gravi e prive di risolutivi interventi da parte di chi dovrebbe assumersi i carichi di responsabilità".
Lo smartphone era stato occultato da due detenuti di origine campana, precedentemente allontanati dai carceri che li ospitavano.