Ambulanza senza medico, elisoccorso salva 40enne di Roseto. Sindaco: “stanchi di affidarci alla fortuna”

Cosenza Salute

"Siamo stanchi di doverci affidare al caso, alla fortuna, alle preghiere, ogni qualvolta ci sia il bisogno di soccorsi. Quel diritto alla salute costituzionalmente sancito deve valere anche qui, nell'Alto Ionio Cosentino”. È questo lo sfogo del Sindaco di Roseto Capo Spulico, Rosanna Mazzia, dopo l’ennesimo caso di un’ambulanza giunta a soccorrere una persona in pericolo di vita senza medico a bordo.

Il fatto è avvenuto nella mattinata di domenica scorsa, 16 gennaio, quando un 40enne del posto è stato colpito da un ictus ed è stato soccorso da un’ambulanza non medicalizzata. Solo successivamente, viste le condizioni di salute critiche, è stato allertato l'elisoccorso per il trasporto d'urgenza all'Ospedale di Cosenza.

Fortunatamente, il giovane rosetano è riuscito a superare la fase critica ed è ora ricoverato presso il nosocomio cosentino. La stessa “fortuna” non è stata però avuta lo scorso novembre da un altro giovane rosetano che è stato stroncato da un infarto e anche in quel caso l’ambulanza era giunta senza medico.

“Due storie diverse, il cui comune denominatore è, ancora una volta, l'inadeguatezza della Sanità Calabrese - scrivono in una nota dal Comune di Roseto - che, soprattutto a queste latitudini, continua a mostrare inefficienze e storture che ricadono, come sempre, sulla pelle dei Cittadini. Sebbene si sia accolta con piacere la notizia della riapertura dell'Ospedale "G. Chidichimo" di Trebisacce come "Covid Hospital" per fronteggiare l'emergenza sanitaria legata alla pandemia, restano le incertezze sul presente e sul futuro del presidio ospedaliero di riferimento per l'Alto Ionio Cosentino. Non è più tollerabile, infatti, la costante incertezza nella quale vivono le Comunità di questo territorio, - aggiungono - per cui una chiamata di emergenza al 118 si trasforma in una "roulette russa" nella speranza di beccare un'ambulanza medicalizzata e un pronto soccorso davvero pronto ad accogliere i pazienti. La gestione dell'emergenza-urgenza in Calabria, e in particolar modo nell'Alto Ionio, merita un deciso cambio di rotta. L'assenza di un presidio ospedaliero attivo e funzionale, di un Pronto Soccorso adeguatamente strutturato e di una rianimazione ad esso collegata, la carenza di personale e l'impossibilità di garantire un primo intervento con ambulanze medicalizzate che possano stabilizzare i pazienti per il trasferimento in ospedale, sono le principali criticità della Sanità locale e regionale. A tutto questo si deve aggiungere, ancora oggi, la mancata applicazione della sentenza del Consiglio di Stato per la riapertura dell'Ospedale di Trebisacce – concludono dal Comune - che, considerati i tempi per la realizzazione dell'Ospedale della Sibaritide, ha il sapore della beffa.”